La forze di polizia di Viareggio dopo avere sconfitto la criminalità organizzata e liberato finalmente le zone dove si spacciava hanno deciso di concentrarsi sul vero problema della città: i terribili ultras che da anni tengono prigioniero lo sport. Il provvedimento di vietare la trasferta in quel di Poggibonsi città tra le più calde in Europa assieme a Belgrado e a Sarajevo è stato seguito da un altro ancora più decisivo, quello di far giocare a porte chiuse la partita Viareggio Ghiviborgo. Decisione obbligata per evitare tafferugli e soprattutto il rischio di una guerra civile. I tifosi del Ghiviborgo potevano invadere Viareggio e magari creare ingenti danni alle vetrine dei negozi di galleria D’Azeglio riaperti dopo la fine della crisi economica, e poi lo stadio dei pini è privo del terzo anello dove avrebbero potuto mettere gli oltre trentamila tifosi al seguito della squadra. Già erano temibili, a suo tempo, da soli i tifosi del Ghivizzano, come non ricordare gli scontri ad Amsterdam di alcuni anni fa, adesso che si sono fusi con il Borgo a Mozzano metropoli abitata da squatter, anarchici e punk a bestia è bene fare in modo che questa partita ad alto rischio sia giocata a porte chiuse.
Purtroppo i tagli del governo comunista di Renzi impediscono che ci siano i fondi per fare alzare in volo alcuni elicotteri che avrebbero potuto controllare i pericolosi covi degli hooligans del Ghiviborgo situati nelle seguenti e ridenti cittadine Calavorno, Gromignana, Lucignana, Piano di Coreglia, Tereglio e Vitiana.
E’ giusta e santa è anche la decisione di impedire la vendita di alcolici al bar del palazzetto non abbia qualcuno a guadagnare dal proprio lavoro e non abbia qualcun altro per colpa del vino a dire delle scomode verità.
L’ironia su questo argomento ci appare una scelta obbligata non si può criticare in modo serio dei provvedimenti che ci appaiono semplicemente ridicoli.