Il comune di Viareggio assegna una casa occupata agli occupanti di una altra casa.

Da tempo denunciamo come l’amministrazione Del Ghingaro su politiche sociali, in generale, e su quelle abitative, nello specifico, abbia miseramente fallito. Abbiamo visto malati finire in mezzo alla strada e bambini rimanere senza residenza. Abbiamo assistito a sgomberi e sfratti fatti in nome della sedicente legalità. Ma quando pensavamo di averle viste tutte ecco un nuovo colpo di scena. L’amministrazione smentisce se stessa e il regolamento che si era data. Infatti stando al regolamento comunale chi occupa una casa non puo’ avere diritto ad entrare nelle liste dell’emergenza abitativa.
Invece, l’amministrazione ha deciso di assegnare la casa di Torre del Lago gestita da anni in modo ineccepibile dal movimento di lotta per la casa viareggino, ad una famiglia tunisina che occupa una casa di proprieta’ della provincia a Largo Risorgimento.
Ci fa piacere che l’amministrazione, nei fatti, ci dia doppiamente ragione: in primo riconoscendo che anche chi occupa ha diritto all’abitare e per secondo che il giusto utilizzo dell’immobile di Torre del Lago è, proprio,’ quello per cui il movimento di lotta per la casa lo ha utilizzato in questi anni per l’emergenza abitativa.
L’assegnazione della casa, a questa famiglia, che con coraggio occupò va piu che bene, quello che non va bene è il non voler tenere conto che nella casa di Torre del Lago vi sono altre persone che vanno sistemate. Se l’assessora fantasma, Sara Grilli, avesse ricevuto i sindacati, come avviene in qualsiasi altro comune, sarebbe venuta a conoscenza di una serie di proposte tra le quali quella dello scambio.
Del Ghingaro e soci violano il loro stesso regolamento, forse per fare il favote a qualcuno o forse perchè pemsano di fare e disfare della vita degli altri. Useranno ancora una volta la polizia municipale per buttare in mezzo alla strada delle persone. Per dire di no a questa politica scellerata si è svolta martedi 8 presso lo spazio socio abotativo Giovanni Menichini, cosi si chiama la casa occupata di Torre del Lago, una partecipata assemblea e un breve presidio.

AS.I.A. USB
Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare
Cantiere Sociale Versiliese
COBAS Versilia
Collettivo “Dada Boom”
Insorgiamo Viareggio
Potere al Popolo Versilia
Repubblica Viareggina

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Il 5 ottobre gli apparati repressivi hanno perso il braccio di ferro con il movimento pro Palestina.

La prova muscolare dello stato è fallita. Il divieto sulla manifestazione in solidarietà con i popoli palestinese e libanese del 5 ottobre è stato disatteso. Migliaia di persone si sono presentate a Piramide, dove alla fine la questura smentendo se stessa ha concesso un presidio. I crimini di Israele stanno indignando il mondo e a tutte le latitudini ci sono proteste. Piantedosi e il suo apparato si controllo e repressione avevano pensato di vietarla ma evidentemente hanno fatto male i loro conti. Migliaia di persone hanno sfilato, resistendo anche alle cariche e contenendo il numero dei feriti tra i manifestanti. Alla fine, e anche questo è un dato, per la prima volta da tempo, ci sono più feriti tra le forze repressive che tra i manifestanti. Il dato più importante è però la reazione nel mondo arabo. Sotto Al Jazira in tante e tanti ringraziano i manifestanti italiani per non essersi fatti intimorire e avere costruito una giornata di solidarietà internazionale.

Un discorso a parte va fatto per gli autobus bloccati e per i fogli di via dati , in modo arbitrario, a divers* compagn*. In base a semplici pregiudizi di polizia, questo il nome tecnico, di chi era nelle liste della DIGOS. Quindi anche senza condanne potevi risultare nei loro elenchi. Si tratta di provvedimenti impugnabili che puzzano di incostituzionalità.Tuttavia, il fatto che numerosi autobus venissero fermati non ha impedito che nei vari luoghi i manifestanti esponessero le loro bandiere e intonassero i propri slogan. Inoltre tutto questo ha permesso una ricaduta di attenzione anche sulle cronache locali. Insomma a Piantedosi e alla Meloni non è andata per niente te bene. Siamo in guerra e lo sappiamo bene così come sappiamo bene che le leggi che stanno approvando sono leggi di guerra, la gestione dell’ordine pubblico è quella dei tempi di guerra e l’economia è economia di guerra. Tuttavia, salutiamo positivamente che dal 5 ottobre, ad oggi, si sono moltiplicati in tutta Italia i momenti in sostegno alla resistenza palestinese. Ci sono stati cortei a Cagliari, Torino e persino a Lucca.

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La solidarietà di Italia Cuba per il centro anziani di Colon.

Per finanziare il centro per anziani di Colon a Cuba, il circolo Ernesto Che Guevara di Pietrasanta dell’Associazione di Amiciizia Italia Cuba ha promosso domenica 29 settembre, a Bozzano, un pranzo sociale, molto partecipato. La solidarietà internazionalista è una pratica importante da esercitare così come è importante ricordare il contributo dei medici cubani al nostro paese durante la.pandemia di covid 19.

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Sgombero rinviato, ufficiale giudiziario in ferie senza avvertire, militanti pronti a bloccare la città se l’assessora non affronterà il problema dell’emergenza abitativa per minori e malati.

“Mercoledì 25 settembre era previsto l’ennesimo sgombero delle case della stazione ma ancora una volta grazie alla mobilitazione, alla lotta e alla solidarietà siamo riusciti a rinviarlo. L’ufficiale giudiziario mancando pienamente di rispetto con gli inquilini ha deciso di andare in ferie senza comunicarlo. Solo dopo, tramite le forze di folizia lo siamo venuti a sapere. Come AS.I.A. USB e Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare non ci siamo limitati al solito picchetto antisgombero ma abbiamo regolarmente chiesto il permesso per mostrare che trasformando in ordine pubblico un problema sociale si spostano forze ingenti di polizia, polizia municipale e carabinieri che potrebbero essere utilizzati per la cosiddetta sicurezza del territorio. Insomma questa volta la forza pubblica l’avevamo chiamata noi ed è intervenuta. Chi non è intervenuto e continua anzi ad essere latitante sono i servizi sociali e l’assessora al sociale Sara Grilli, di cui chiediamo nuovamente le dimissioni per inadempienza del suo ruolo.

Nelle case della stazione vivono 2 nuclei familiari con minori e una persona anziana malata oncologica a cui i servizi sociali continuano a chiudere le porte in faccia. La nostra lotta al fianco di queste famiglie continuerà. Se l’amministrazione comunale non concederà alloggi e residenze a chi ne ha sacrosanto diritto ci mobiliteremo per bloccare la città.”

AS.I.A. USB

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

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Identificati dalla DIGOS fuori dal tribunale di La Spezia alcuni compagni che solidarizzavano con l’artivista che scrisse “Demilitarizzare il mondo.”

Lunedì 23 settembre, a La Spezia, si è svolta una altra udienza del processo contro l’artivismo e l’antimilitarismo. Le compagne e i compagni di Insorgiamo Viareggio hanno fatto un volantinaggio davanti al tribunale della città ligure e sono stati immediatamente identificati dalla DIGOS.

All’interno dell’aula è stato sentito un testimone dell’accusa. Altri non si sono presentati. La prossima udienza è stata fissata per il 4 dicembre. All’esterno è stato distribuito questo volantino:

Lunedì 23 settembre, alle 9:00, ci troveremo sotto il tribunale di La Spezia per sostenere il compagno Alessandro Giannetti nella seconda udienza del processo per aver scritto “demilitarizzare il mondo” al CAMeC durante la mostra dell’artivista Giacomo Verde (noto antimilitarista, reodadaista e militante del collettivo Dadaboom insieme ad Alessandro Giannetti).

Sosteniamo chi lotta per un mondo senza guerra, chi si oppone alla propaganda e alla cultura di guerra e sosteniamo chi viene represso e censurato per averlo anche solo scritto o manifestato artisticamente.

Questo non è solo un attacco all’arte e alla libertà di espressione, ma la necessità delle istituzioni di soffocare ogni voce critica in una città completamente militarizzata, e non solo: anche nella provincia di Lucca non si può dire, non si può scrivere e secondo loro non si può nemmeno pensare di demilitarizzare il mondo. La DIGOS di Lucca, infatti, ha deciso di perseguitare Alessandro Giannetti per aver scritto “Demilitarizzare il Parco” su un muro già imbrattato e fatiscente. Questa azione si inserisce nel contesto della nostra lotta in difesa del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli e in particolare contro la costruzione della nuova base NATO tra Pisa e Pontedera. Ancora una volta non si tratta solo di un attacco al nostro compagno, ma di un tentativo di intimidire e fermare chi resiste.

Il capitalismo ha bisogno della guerra per prosperare, e la repressione del dissenso diventa necessaria mentre il governo investe in armamenti e taglia su istruzione, sanità e diritti fondamentali.

Se l’idea di DEMILITARIZZARE e la semplice espressione di quest’idea è un disturbo per chi detiene il potere, facciamo in modo che diventi un incubo!

Vi aspettiamo lunedì 23 alle 9 al tribunale di spezia per ribadire il nostro NO alla guerra e al militarismo, per opporci alla censura e alla repressione coatta delle istituzioni e per dimostrare che Alessandro non è il solo ad avere voglia di DEMILITARIZZARE IL MONDO!”

Insorgiamo Viareggio

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“L’autonomia differenziata fa male anche al nord.” Presentato, dal PD, a Viareggio il libro di Stefano Fassina.

Si è svolta ieri sera, Lunedì 23 Settembre, presso la Lega Maestri D’ascia e Calafati la presentazione del libro “Perché l’autonomia differenziata fa male anche al Nord” di Stefano Fassina, economista, ex deputato ed ex viceministro dell’economia.
L’iniziativa è stata organizzata dal Partito Democratico della Versilia, introdotta da Marco Corsetti, membro della segreteria territoriale del Partito, e moderata da Alessandro Del Dotto, vicesegretario della federazione del partito, ha visto la partecipazione tra i relatori, oltre che dell’autore, di Gianfranco Francese, dirigente della CGIL Toscana e coordinatore regionale dell’associazione La Via Maestra, realtà impegnata a livello nazionale nelle campagne contro l’autonomia differenziata e il premierato e di cui fanno parte anche altre associazioni come ARCI, Anpi e Libera.
L’iniziativa ha visto un’ampia partecipazione, sala piena tra le 40 e le 50 persone, ed è stata l’occasione per una riflessione sulle conseguenze che porterà il DDL Calderoli sull’autonomia differenziata, dagli squilibri economico-sociali alle diseguaglianze su welfare, sanità e valore del lavoro, dall’inadeguatezza dello stato a garantire servizi efficienti ad un caos sulle competenze sul fronte internazionale(relazioni estere, finanziamenti europei e commercio internazionale). Da qui dopo un ottimo risultato a livello nazionale, con un buon contributo della Versilia e della Toscana, per la raccolta firme a sostegno del referendum abrogativo la federazione territoriale del PD dá inizio alla campagna per contrastare e bloccare il prima possibile la Legge Calderoli e impedire che venga attuata nei prossimi mesi e anni la peggiore forma di autonomia che ridurrebbe l’Italia ad uno stato arlecchino indebolito e alla mercé di speculatori e influenze di altri interessi economici stranieri.

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Da Lido di Camaiore un messaggio di solidarietà alle popolazioni di Gaza, Cisgiordania e Libano.

Dopo il genocidio a Gaza, le violenze dei coloni nella Cisgiordania i sionisti colpiscono con il terrorismo in Libano e Siria. Ancora una volta a farne le spese sono i civili compreso donne e bambini. Rompere il silenzio, che i complici media occidentali hanno creato, è un dovere morale.

E proprio con l’obiettivo di rompere il silenzio e costruire solidarietà al popolo palestinese Sabato 21 settembre, in occasione della festa dello sport a Lido di Camaiore, Potere al Popolo ha promosso un’iniziativa di piazza a cui hanno aderito anche Cantiere Sociale Versiliese, USB e il circolo di Pietrasanta dell’associazione di amicizia Italia Cuba. Oltre alla distribuzione di centinaia di volantini per informare, c’è stato il flah mob “Sound of silence” a cura di Rylab laboratorio sperimentale di danza contemporanea diretto dalla danzatrice professionista Eleonora De Vita. Un momento sicuramente intenso e toccante. Importante anche la testimonianza di Martina Luisi del PCRF Italia. IL PCRF da anni è in prima linea per fornire assistenza medica e umanitaria, collettiva e individuale a bambini e bambine vittime delle atrocità più inimmaginabili. E’ stata data parola anche ad alcuni consiglieri comunali di Camaiore come Arianna Lombardi di Camaiore Popolare, Gabriele Baldaccini di Camaiore a Sinistra e al consigliere comunale di Massarosa Federico Gilardetti di Sinistra in Comune. L’iniziativa si è svolta in due punti diversi prima sulla passeggiata del Lido dove era allestito un gazebo e poi sul Pontile del Lido dove è stata letta una poesia da Paolo Annale e dove sono stati gettati dei fiori in mare. Un fiore per Gaza. Dal Pontile il piccolo corteo è tornato sulla passeggiata del Lido dove ha ricevuto diversi applausi specie quando è stato ripetuto il flash mob di Rylab.

Il 5 ottobre a Roma ci sarà un’importante manifestazione promossa dai giovani palestinesi che cercheremo di seguire.

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Iniziativa al Cantiere Sociale per Sostenere l’azionariato popolare per la GKN.

Venerdì 20 settembre il Cantiere Sociale Versiliese e Insorgiamo Viareggio hanno promosso un’iniziativa di solidarietà per la GKN per sostenere l’azionariato popolare. Prima è stato proiettato il documentario “La fabbrica dei sogni – un giorno al festival di letteratura working class a cure di Reo Dada Crew e poi c’è stata una pastasciuttata per raccogliere soldi per il progetto dell fabbrica socialmente integrata del collettivo di fabbrica GKN.

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Commozione per l’ultimo saluto ad Alì e Said, militanti del movimento di lotta per la casa viareggino.

Mercoledì 18 settembre, presso il Cantiere Sociale Versiliese, sono stati ricordati Ali Fathil e Said Bahara entrambi militanti della Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare. Due persone, con carattere diverso: Festoso ed espansivo Alì, più riservato e mite Said. Due persone che mancheranno agli amici e ai compagni per quello che hanno dato. Alì era da diversi anni attivo non solo nel sindacato ASI USB ma anche nel Cantiere Sociale Versiliese e lo diceva con Vanto. Alì si è sentito male il 29 agosto ed è morto in rianimazione a Livorno la notte del 3 settembre. Per uno strano scherzo del destino mente l’ambulanza portava via Alì ci giungeva la notizia della morte di Said ritrovato nella roulotte che aveva, con molta dignità, sistemato presso l’ex SARS. Said probabilmente era morto da alcuni giorni ma non da mesi come affermato da alcuni giornalisti.

Entrambi sono stati portati, grazie alla moschea di Viareggio, a Casablanca dove riposeranno nel cimitero.

Mercoledì durante il ricordo c’è stata molta commozione ma anche rabbia.. Sono scese le lacrime di diversi degli intervenuti. Alla denuncia politica del movimento di lotta per la casa sulla povertà e sull’assenza di diritti a partire da quello della residenza negata, con conseguente assenza di medico della mutua e possibilità di potersi curare, si è aggiunta la presa di posizione del Cantiere Sociale Versiliese che chiede al sindaco delle risposte ben precise. “Quanti poveri dovranno ancora morire in questa città?”

Oltre alla giusta indignazione, c’è stato anche il momento dei ricordi. In molti hanno voluto raccontare aneddoti di vita delle due persone che magari hanno fatto anche sorgere per un attimo un sorriso tra le lacrime. Non poteva mancare un momento di raccoglimento con la preghiera islamica per i defunti. A dimostrazione che pensiero laico e pensiero religioso possono convivere.

La triste giornata si è conclusa con tè marocchino e pasticcini ma soprattutto con la promessa che Alì e Said non saranno dimenticati.

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Arte e impegno sociale alla passeggiata ativistica “No Asse! No Base!” Risorto il Museo Popolare Gïåk Vёrdün.

Intensa giornata quella di sabato 15 settembre a Viareggio dove è andata in scena la passeggiata artivistica “No Asse No Base” nei luoghi dove da sette anni viene realizzato il museo popolare Gïåk Vёrdün. In Estate, impiegati dell’amministrazione comunale avevano rimosso tutte le opere provando a cancellare l’operAzione artivistica r(Ǝ)o dadaista. Gli artivisti del Collettivo “Dada Boom” e del Collettivo “SuperAzione”, però, non si sono scoraggiati e grazie anche ad una nuova residenza artistica realizzata presso il Cantiere Sociale Versiliese hanno coinvolto nuovamente ragazzi delle accademie d’arte e hanno rimesso su in breve tempo il museo. Ad essere protagonista questa volta è stata la cartapesta.

Sabato 15 settembre almeno un centinaio di persone si sono date appuntamento all’appello lanciato dal Museo Popolare Gïåk Vёrdün, dal Coordinamento “No Asse”, dal Comitato “No base”, da Insorgiamo Viareggio e dal Coordinamento Ambientalista Apuo-Versiliese per ammirare le numerose istallazioni, ascoltare musica dal vivo, poesie e assistere a varie performance. Tra le performance particolare risalto ha avuto quella dei pugili. Infatti i pugili dopo la denuncia della DIGOS di Lucca ad un attivista per avere scritto “demilitarizzare il parco No Base”, nella scorsa passeggiata artivistica hanno deciso di cancellare alcune svastiche e scrivere “demilitarizzare la DIGOS.” Questa azione di disobbedienza è stata salutata da un grande applauso. Insomma la repressione non intimorisce le lotte!

Durante la passeggiata hanno preso parola i No Base e i No asse ma anche il comitato della sanità pubblica per ricordare come sanità e ambiente siano due battaglie molto collegate. Il 10 ottobre a Firenze è prevista una manifestazione regionale in difesa della sanità.

Sono stati ricordati anche Alì e Saed, i due militanti della Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare scomparsi quest’estate, che erano presenti alla passeggiata artivistica di luglio.

La passeggiata artivistica è stato un altro importante tassello nella difesa del parco contro tutti i progetti speculativi. Molte altre iniziative andranno messe in campo contro la base militare e contro la pista degli yacht per super ricchi.

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