Cacciare Berlusconi e sconfiggere le politiche padronali!!!

Il 13 febbraio saremo in piazza contro il governo Berlusconi ma autonomi e ben distinti dal centrosinistra.

Cacciare Berlusconi per sostituirlo con un governo amico di banchieri e multinazionali non ci interessa. Sarebbe come per un topo che lotta contro un gatto chiedere l’aiuto di un altro gatto. Non vogliamo cadere dalla padella nella brace.
Per noi Berlusconi va cacciato non tanto per la sua arroganza o i suoi atteggiamenti libertini bensì per le politiche di sacrificio che ha imposto alle classi popolari. Va cacciato per l’appoggio dato allo schiavista Marchionne e al piano di ristrutturazione della FIAT, per la legge di demolizione della scuola pubblica che porta il nome di “riforma Gelmini”, per il razzismo contro gli immigrati, per il rifinanziamento delle missioni di guerra all’estero, per il sostegno a dittatori come Mubarak, Ben Alì e Gheddaffi, per il “federalismo fiscale” che graverà sulle tasche dei lavoratori, per i continui attacchi alla costituzione nata dalla Resistenza.
Costruiamo la nostra opposizione a Silvio Berlusconi non sulla base di moralismi e congetture ma su di una ferma contrapposizione alle politiche economico – sociali che porta avanti.
Il ministro Tremonti, vero deus macchina, della politica economica di questo governo è stato indicato da molti come il suo possibile successore. Il vicesegretario del PD Enrico Letta non esclude un dialogo sulle “riforme istituzionali” con un nuovo leader del centrodestra. A Enrico Letta starebbe bene Tremonti ma andrebbe bene anche il guardasigilli Alfano, quello del lodo, o il leghista Maroni e naturalmente lo zio Gianni Letta del PdL, e da sempre braccio destro di Silvio Berlusconi. Insomma in settori dell’attuale opposizione parlamentare la voglia di inciucio rimane alta. Dobbiamo sconfiggere Berlusconi e la sua politica ma per fare questo non ci affidiamo a manovre di palazzo e tanto meno cerchiamo l’avvallo del Vaticano, degli USA, di Confindustria e dei padroni come fanno PD – UDC e FLI.
Per cacciare Berlusconi dobbiamo costruire un forte movimento popolare autorganizzato per questo abbiamo sostenuto lo sciopero dei metalmeccanici di FIOM e sindacalismo di base, per questo abbiamo sostenuto la lotta studentesca culminata il 14 dicembre con l’assedio ai palazzi del potere mentre dentro il parlamento una manica di nominati e venduti rinnovava la fiducia al governo.
La lezione che ci arriva dalle mobilitazioni in Grecia e Albania o dalle vere e proprie rivoluzioni in Tunisia ed Egitto è una sola: Arriva il momento in cui i popoli si stancano dei governi, al servizio del capitale, e scendono in piazza a lottare per i propri diritti e cacciano i despota. Sali Berisha, Ben Alì, Mubarak, Gheddaffi, Putin, Sarkozy, Berlusconi, ecc sono i presta faccia delle politiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e dalle multinazionali. Usciamo dal provincialismo italiano. Agiamo localmente ma pensiamo globalmente. Costruiamo la lotta nei nostri territori saldandola però alla lotta internazionale. E non ci vengano a dire che non si può fare. In America Latina, seppur tra mille contraddizioni, si è aperta una strada per il socialismo dl ventunesimo secolo. In Italia i D’Alema, i Veltroni, i Fassino non hanno un’idea di un’altra società vogliono, forse, mandare a casa Berlusconi ma solo per governare l’esistente.
Noi lavoriamo, invece, per la costruzione di un movimento autonomo di classe alternativo al centrodestra e al centrosinistra che apra una reale alternativa al sistema capitalista.

Coordinamento Anticapitalista Versiliese
Dada Viruz Project
Partito Comunista dei Lavoratori
Sinistra Critica
Spazio Antagonista di Resistenza Sociale (SARS)

caav.antifa@virgilio.it

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