La Rete delle Ferrovie Italiane (RFI) ha inviato nei giorni scorsi, tramite raccomandata, a Riccardo Antonini, dipendente dell’azienda e consulente di parte di familiari nella strage del 29 giugno di Viareggio, una diffida dal mantenere questo secondo incarico adducendo la ridicola motivazione di un sedicente conflitto di interessi. I conflitti di interesse in questo paese sono ben altri, non certo quelli dei lavoratori che ricercano con zelo la verità. Non siamo affatto stupiti, tuttavia, di questo vergognoso atto di intimidazione perché già in passato i dirigenti delle ferrovie non hanno esitato a diffidare e licenziare lavoratori che denunciavano carenze nella manutenzione e nella sicurezza della rete ferroviaria. La privatizzazione della rete ferroviaria ha prodotto riduzione del personale con conseguente perdita di posti di lavoro, peggioramento dei servizi e minore sicurezza per lavoratori e utenti. L’arroganza padronale di questo ultimo atto merita una condanna netta. A Riccardo Antonini va la nostra convinta solidarietà. Siamo sicuri che Riccardo Antonini e l’assemblea 29 giugno, di cui fa parte, rispediranno al mittente questo ricatto e continueranno nella ricerca di verità e giustizia per Viareggio. Chi come i capitalisti, mette il proprio profitto davanti alle nostre vite, non desidera che si accerti la verità. Per questo pensiamo che le ferrovie vadano nazionalizzate e messe sotto il controllo dei lavoratori.
Coordinamento Anticapitalista Versiliese
Dada Viruz Project, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Critica, Spazio Antagonista di Resistenza Sociale