Contestazioni per la rinomina di Mauro Moretti


L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, Mauro Moretti, rinviato a giudizio assieme ad altri dirigenti di altre aziende per la strage di Viareggio è in odore di rinomina ai vertici dell’azienda. Questa eventualità appare come un insulto alla memoria delle trentadue vittime della strage. L’associazione “Il Mondo che Vorrei” e l’Assemblea “29 Giugno” hanno deciso di non fare passare sotto silenzio questa ipotesi e oggi giovedì 25 luglio sono partiti da Viareggio per recarsi a Roma sotto il palazzo delle ferrovie. Striscioni, volantini e interventi dal megafono hanno caratterizzato la protesta dei famigliari delle vittime che hanno ricevuto la solidarietà anche di alcuni compagni romani. Mauro Moretti, senza alcun pudore, cerca con ogni mezzo di rimanere attaccato alla poltrona che occupa. Se ne frega della memoria delle trentadue vittime della strage di Viareggio. Se ne frega degli oltre quaranta ferrovieri morti sul lavoro dal 2007 ad oggi. Il signor Moretti vuole continuare ad accumulare incarichi e a gestire le ferrovie con arroganza e supponenza. Non possiamo dimenticare i tanti lavoratori onesti che sono stati licenziati, da questo squallido personaggio, solo perché chiedevano più sicurezza sulle linee ferroviarie. Non possiamo dimenticare, nemmeno, il progetto devastante del TAV che sta distruggendo la Val di Susa. Moretti se avesse un briciolo di dignità si dovrebbe dimettere e farsi processare come avviene per qualsiasi altro cittadino. Sappiamo che il cavaliere farà, invece, di tutto per evitare la condanna e rimanere attaccato ai tanti privilegi che ha.
La riunione sulla eventuale rinomina di questo cinico signore è stata aggiornata al 6 agosto. I famigliari delle vittime della strage di Viareggio non rimarranno in silenzio e faranno sentire la loro voce anche in quella data. Da parte nostra la piena solidarietà a chi s’è mobilitato. Viareggio attende Giustizia e la presenza di Moretti in un ruolo che non merita, oltre a rendere lavoratori e cittadini più insicuri, offende la memoria di un’intera comunità.

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