L’Open Days 2014 ha avuto un vistosissimo successo. Il Cantiere Sociale ha promosso diversi giorni di attività sociali e culturali che hanno impegnato numerose associazioni.
Il 5 luglio dalle ore 11 del mattino l’artista Giacomo Verde ha promosso un workshop sulle trasformazioni di materiali abbandonati. Si è trattato di un’azione di riqualificazione e riappropriazione creativa di spazi lasciati in stato di abbandono dalle istituzioni. Il workshop aveva come obbiettivo quello di migliorare un frammento di mondo e rendere condivisibile, attraverso l’azione artistica collettiva, un ambiente degradato dall’incuria. Computer e schermi abbandonati, tavoli e attrezzi da lavoro dismessi sono stati la materia prima da riassemblare in una “scultura” sulla quale sono state proiettate immagini. Il tema, la forma e le modalità dell’opera sono state decise dai partecipanti in modo collettivo.
Il 6 luglio è stata la giornata clou con musica, video art, workshop, mostre fotografiche, stand delle associazioni e aperitivo. Oltre a Giacomo Verde sono intervenuti anche Jacqueline Farda e Vittorio Simonini. Almeno duecento persone hanno transitato negli spazi tra il Cantiere Sociale e le officine lasciate in disuso dalla provincia vedendo la differenza tra l’autogestione e la negligenza delle istituzioni. IF Prana e Chicchi d’Uva hanno messo in piedi un reading di poesie di Mario Giannelli e i Dirty Alley hanno allietato la serata con un concerto.
Il giorno 7 luglio, in occasione della conferenza “Le buone pratiche sociali al tempo della crisi”, l’aula magna era piena tant’è che sono state montate le casse fuori per permettere al centinaio di persone di partecipare all’evento. La serata introdotta da Stefano Carmassi dell’ARCI ha visto in scaletta la presenza di diciassette interventi di associazioni di cui sedici andavano nella stessa direzione mostrando, di fatto, un’unita quasi unanime del cantiere sociale. All’iniziativa erano stati invitati anche gli assessori della cultura e del sociale del comune di Viareggio e della provincia di Luccca. Presente solo l’assessora al sociale del comune di Viareggio, Isaliana Lazzerini. Mentre giungevano le giustificazioni degli assessori provinciali assenti, non è arrivato alcun cenno di vita da Glauco Dal Pino, assessore alla cultura di Viareggio. Un’assenza pesante che mostra quanta poca attenzione la giunta Betti mostri per la cultura e le associazioni.
Isaliana Lazzerini ha, di fatto, sfidato la sala esordendo in modo bizzarro “Per me non è facile parlare davanti ad un pubblico cosi ostile.” In realtà il pubblico non era affatto ostile ed è rimasto paziente, limitandosi solo a rumoreggiare, anche quando l’assessora ha detto francamente che in quello stabile si realizzerà il progetto della fondazione casa e che le associazioni dovranno andarsene. Gli attivisti del cantiere sociale, sicuri della propria forza, non hanno minimamente risposto alla supponenza di un’assessora mandata allo sbaraglio dal PD e hanno continuato la loro assemblea.
Ci vorrà l’esercito per cancellare una simile esperienza ricca di idee e progetti concreti che mostrano come unità e pluralità siano realizzabili se il bene comune viene messo davanti all’interesse privatistico. “Politica con la “P”maiuscola e politica con la “p” minuscola” ha detto l’esponente della ludoteca “Indiani del Quartiere” attribuendo la prima alle realtà sociali, la seconda alle istituzioni.
I giorni 9, 10 e 11 infine hanno visto la realizzazione di un altro workshop promosso dall’IF Prana e dal collettivo Fragile Artist su danza urbana e drammaturgia fotografica. Domenica 13 alle ore 19 spettacolo per tutti e a seguire rinfresco.
Tra i tanti attivisti del Cantiere c’è soddisfazione per tutte queste iniziative. C’è, tuttavia, perplessità e amarezza per presunti incontri tra il presidente della provincia Baccelli e realtà esterne al Cantiere a cui, il condizionale è d’obbligo, avrebbe promesso la gestione del sociale dopo che la Fondazione Casa avrà realizzato il suo progetto sull’ex INAPLI.
Intanto il presidente del Cantiere Sociale forte del successo dell’Open Days inviterà al presidente della provincia a rispettare i patti a partire dal tavolo che s’era aperto tra provincia e cantiere e che non si è più riunito.
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