Salviamo il lago di Massaciuccoli gravemente ammalato

Si è svolta, promossa dalla Rete Ambientale Versiliese. venerdì 26 settembre presso il cantiere sociale, una riunione aperta sul tema del risanamento del lago, in alternativa all’inutile progetto della regione che prevede invece la costruzione del “tubone”.

Alla riunione erano presnti esponenti di variè realtà associative e ambientaliste che hanno sottolineato lo sperpero di denaro pubblico, circa 20 milioni di euro, in un’opera che rischia di essere inutile. Il “tubone” prenderebbe acqua dal vicino Serchio che è in piena o in secca quando lo è anche il lago.

La riunione è stata vivace e ha visto molti interventi. E’ stato ricordato che nel novembre del 2002 fu promosso un convegno dal titolo:“E’ ancora acqua?” dove veniva denunciato come il lago fosse in pericolo per la salinità e per le numerose sostanze inquinanti.

Nella riunione è stato sottolineato come il lago sia pieno di microcistina e di altre sostanze tossiche come solfati e nitrati ma è tutta la falda acquifera della Versilia ad essere altamente inquinata. In analisi su diversi pozzi sono state trovate alte quantità di bromuro, mercurio e cromo. L’alto tasso di tumori nel nostro territorio troverebbe, quindi, una ovvia spiegazione.

Tra le varie proposte è emersa quella di convertire al “biologico” l’agricoltura locale, oltre ad essere un vanto capace di attrarre turisti, è una necessità causata del territorio. Abbiamo, infatti, una falda freatica superficiale situata da pochi centimetri a pochi metri sotto il piano di campagna, con terreni fortemente filtranti formatisi su antichi arenili. Per questo, le centinaia di principi attivi utilizzati in agricoltura come concimi, diserbanti e pesticidi, filtrano immediatamente nella falda superficiale. Ambiente e salute ne risentono direttamente. Per questo servirebbe una legge che vieti i fertilizzanti chimici almeno in una fascia di mille metri dai grandi fiumi e loro affluenti, nonché in terreni particolarmente permeabili. Servirebbe inoltre un piano di “riallagamento” del lago e un potenziamento dei depuratori e della rete fognaria.

E’ molto probabile che questo primo incontro dia via ad un gruppo di lavoro che si prefigga come obbiettivo quello di informare sulla salute del lago e sull’inadeguatezza di certe ricette della regione Toscana.

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