Sabato 10 ottobre 2015 si svolgerà in tutta Italia la IV giornata nazionale “sfratti zero”, in oltre 50 città italiane, sindacati, movimenti, comitati, associazioni, partiti, amministratori di enti locali, consigli comunali e municipali promuoveranno iniziative per sostenere politiche pubbliche di contrasto agli sfratti, per il passaggio da casa a casa e per l’aumento dell’offerta di alloggi a canone sociale riportando all’uso l’immenso patrimonio pubblico, demaniale civile e militare che è inutilizzato.
A Viareggio, da ormai diversi anni, questa data è l’occasione per ribadire a gran voce quella che è stata la risultante di decine e decine di lotte per il diritto all’abitare. Anni di picchetti anti sfratto per garantire un passaggio da casa a casa, anni di mobilitazioni dal basso, di presidi, manifestazioni, iniziative e dibattiti pubblici, che hanno maturato sul territorio una consapevolezza nel resistere alle logiche di speculazione, di spartizioni di poteri e di poltrone, sia sul territorio viareggino, sia su scala nazionale.
L’acutizzarsi di una situazione emergenziale, vigente nel tessuto sociale più povero, ma ormai presente anche nella classe media, ci ha portati nell’ultimo anno, a criticare duramente quello che è stato il Piano Casa del Ministro Lupi e soprattutto il tanto aberrante Art. 5 che priva di acqua, luce e gas, tutte quelle famiglie che sono state costrette a riappropriarsi di un immobile pubblico abbandonato, per non finire in mezzo ad una strada. Per legge non si può sfrattare una persona da casa a strada, da qui la nostra richiesta di revisione del concetto di legalità, che, o sarà uguale per tutti, o ci vedrà presenti a resistere con ogni forma di autorganizzazione.
Il mercato immobiliare libero, sempre più forte dei suoi sostenitori presenti nelle amministrazioni comunali, impedisce di fatto una vera e propria calmierazione dei canoni, impedendo la possibilità di avere una casa in affitto, senza dover essere strozzati dalle spese economiche. Il settore pubblico delle case popolari, sta vivendo uno di suoi momenti più bui, causa leggi nazionali che intendono vendere all’asta le case popolari e causa, sul nostro territorio, lo stato di grave disorganizzazione e mal gestione dell’Ente Residenziale Pubblico, che conta centinaia di case non a norma, con gravi problematiche strutturali e funzionali.
Viareggio non ha ancora un Piano Casa equo e funzionale alla soluzione dell’emergenza abitativa, l’amministrazione continua a produrre soluzioni tampone che accumulano malumore e scontento, nonché disagio, tra le famiglie sotto sfratto o nelle case popolari.
Dal 10 ottobre dell’anno scorso, decidemmo di allargare questa giornata non solo al tema casa, ma ampliare la giornata di lotta e di discussione inserendo anche il tema del lavoro, e della salute, come minimi comuni denominatori per un progetto di riqualificazione della vita e per costruire quello che sia il percorso per la giustizia sociale.
Vorremmo che la giornata del 10 ottobre di quest’anno, rappresenti la vera opposizione alle riforme sul lavoro (Job Acts) del Governo Renzi, che anche sul territorio viareggino, mettono a serio rischio il settore operaio, che fa grande la fama della nautica viareggina in tutto il mondo. Ma guardando oltre i cantieri navali, vediamo come tutto il ramo lavorativo sia gravemente attaccato dal Job Acts, sempre più giovani sono costretti a ricorrere a tirocini-sfruttamento e a non vedere un prospetto positivo per il loro futuro; le code davanti alla camera del lavoro sono sempre più oceaniche, la produzione di indotto viene continuamente rimbalzata di giunta in giunta, per la mancanza di una presa di posizione determinata per il rilancio della città e per la difesa dei lavoratori. L’enorme buco economico in cui versa la città di Viareggio, ha messo a serio rischio il posto di lavoro di decine di dipendenti pubblici, vedi come le vicende del Principino e della Viareggio Patrimonio che stanno creando un forte disagio economico e sociale alle famiglie e ai servizi che dovrebbero essere garantiti.
Il rapporto con il mondo del lavoro, che vorremmo diventasse un forte legame dettato dalla collaborazione e dal sostegno nelle lotte, è strettamente correlato con il tema casa. Sempre più famiglie si rivolgono al nostro sportello confessandoci di aver perso il lavoro, o di aver avuto una riduzione nello stipendio, questo causa l’impossibilità di pagare l’affitto che fino ad ora si era riusciti a elargire al proprietario. Partendo quindi dallo slogan “SE PERDI IL LAVORO PERDI LA CASA” vorremmo che le lotte per il lavoro e per il diritto all’abitare siano composite da un’unica classe, quella degli sfruttati che si ribellano allo sfruttatore.
Oltre alla perdita del lavoro, anche avere dei problemi di salute diventa un dispendio economico, che farà gravare fortemente la possibilità di pagare l’affitto, ma la salute non dovrebbe essere pesata in denaro, tutti/e dovremmo avere libero accesso ad una sanità pubblica, che ci garantisca non solo il servizio di assistenza sanitaria, ma anche la qualità del servizio stesso. Tutto questo a fronte dei prossimi 10 miliardi di tagli stimati alla Sanità Pubblica e in una Regione, dove il Governatore Rossi, sta mettendo a serio rischio il servizio dell’Ospedale Versilia, riducendo i dipendenti, tagliando gli spazi e i coti di manutenzione, spostando i servizi nei centri privati e delocalizzando i dipendenti. Dobbiamo sfruttare il 10 ottobre per opporci ai tagli alla Sanità Pubblica e alle aberranti decisioni prese da Rossi riguardo all’Ospedale Versilia e ASL incluse.
In ogni famiglia sotto sfratto, in ogni occupante che sosteniamo, e in ogni scuola che visitiamo, una delle preoccupazioni principali di ogni genitore, studente, professore e bidello, riguarda la riforma sulla “Buona Scuola” del Governo Renzi. Crediamo che questo sia un attacco alla cultura, al diritto all’istruzione e al lavoro; neanche i governi di centro destra erano riusciti a produrre cotanto abominio per la scuola pubblica, ma l’intervento delle mobilitazioni contro la riforma, ha comunque prodotto una controinformazione che non deve fermarsi. Purtroppo non serve solo fare informazione alternativa per fermare questa riforma, ma serve una lotta nelle piazze, nelle scuole, serve organizzare i collettivi studenteschi, le organizzazioni sindacali e le famiglie degli studenti, a fin che questa riforma venga ritirata e a fin che i privilegi non vengano garantiti alle scuole private e a chi già si presenta in condizioni economiche agevolate, ma che venga potenziato il settore pubblico. Le nostre scuole a Viareggio cadono a pezzi, il servizio all’istruzione dagli 0 ai 6 anni è fortemente sotto attacco, non abbiamo il servizio di scuolabus ed una mensa qualitativamente degna per i bambini. Da questi problemi dobbiamo unirci e organizzarci, il 10 ottobre darà modo di fare questo.
Abbiamo voluto dilungarci su casa, lavoro, sanità e istruzione, perché li riteniamo i temi nazionali e locali che più stanno subendo l’attacco delle riforme del Governo Renzi e delle amministrazioni comunali di Viareggio, ma non meno importanza diamo ad altri temi come quello sull’accoglienza, sull’ambiente, sulla repressione che diversi attivisti stanno subendo per aver lottato contro il la forza delle vecchie dinamiche di spartizione di poltrone e di potere. Da sempre siamo sostenitori del comitato contro le antenne, specialmente quella in Via Matteotti, nella quale vi è una statistica drammatica di morti per tumori; siamo vicini e partecipi in prima linea, alla battaglia che si oppone alla costruzione di SILOS nella città di Viareggio, opera inutile e dispendiosa della quale, nel momento in cui ci ritroviamo, possiamo anche farne a meno e destinare tali proventi ad un uso socialmente più necessario.
La composizione del movimento per la casa di Viareggio è fortemente meticcia, secondo noi le persone devono avere uguali diritti, per questo, vorremmo aprire un canale di aiuto ai migranti che arriveranno in città, come già abbiamo fatto in passato collaborando con il progetto SPRAR per i rifugiati politici, ma per far questo avremo bisogno di tutto l’aiuto necessario e la collaborazione di tutte le realtà che rifiutano la tolleranza zero e le politiche razziste di non accoglienza.
Chiediamo a tutte le associazioni, sindacati, movimenti, partiti di partecipare alla giornata del 10 ottobre, dando attivamente il proprio contributo durante un dibattito pubblico, per creare insieme una giornata che non appartenga a nessuno ma a tutti. Ci sarà la possibilità di avere un proprio banchetto per fare raccolta firme o per portare le informazioni sulle battaglie che si stanno svolgendo nel settore.
Per questioni organizzative, comunicheremo a breve ora e luogo del ritrovo per la giornata di lotta; riprendiamoci le piazze, riprendiamoci il luoghi abbandonati, riprendiamoci la città.
Viareggio è un bene comune, non lasciamo che i loro profitti valgano più delle nostre vite
Unione Inquilini Viareggio