Lettera aperta di Repubblica Viareggina al commissario prefettizio

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Pubblichiamo integralmente la lettera aperta che Repubblica Viareggina per i beni comuni ha inviato al commissario prefettizio Fabrizio Stelo

Egr.Commissario del comune di Viareggio
dr. Fabrizio Stelo

Viareggio 22/07/2016
“Repubblica Viareggina per i beni comuni ”è un’organizzazione politica che è stata presente all’ultima tornata elettorale per le Comunali di Viareggio nel maggio del 2015, Pur non essendo “riusciti ad entrare” al palazzo comunale , siamo ben radicati sul territorio ed anche per questo motivo che sentiamo l’esigenza di scriverle una lettera aperta.
Come è ben a conoscenza, la città di Viareggio subisce, nell’arco di quatto anni, il terzo Commissariamento Prefettizio, oltre alla dichiarazione di dissesto e all’intervento dell’Organismo Straordinario (MEF); inoltre la Città come altre città costiere della Toscana, vive una profonda crisi economica, in primis nei settori dell’edilizia e la cantieristica, settori che da sempre insieme al turismo sono stati negli anni passati il motore trainante e di sviluppo economico di Viareggio.
E’ innegabile che a pagare questa profonda crisi economica ed amministrativa, oltre che culturale e di identità, elemento non da trascurare, non sono altro che le fasce più deboli della popolazione, le quali non possiedono le risorse ad una soluzione individuale della crisi, bensì si vedono tagliare
dopo aver perso magari lavoro e casa, i servizi scolastici, sociali, culturali e sportivi. Riteniamo e sicuramente anche lei conviene con noi che una società che si dichiara civile,servizi pubblici efficienti e a costi ridotti devono essere accessibili e garantiti a tutti, come opportunità e risorsa.
Viareggio storicamente, è un centro urbano “difficile”, a mezza strada tra una piccola città ed un grande paese , sempre al bivio tra uno sviluppo economico di tipo industriale-florovivaistico e turistico-commerciale ed anche la stessa cultura ne risente, sempre sul crinale tra paese di provincia che guarda all’entroterra o città globale che si affaccia sul mare. Queste contraddizioni comunque possono e debbono essere una risorsa da sviluppare, quale la vicinanza dei cantieri e delle darsene alla passeggiata, i lavoratori ai villeggianti o turisti, ma soprattutto in passato la principale risorsa è stata il cittadino “viareggino”, talvolta libertario o “brontolone” ma sicuramente generoso, fiero e solidale. Pensiamo che siano queste le virtù da cui debba ripartire la Città, oltre alla difesa dei beni comuni e delle risorse collettive che non vanno assolutamente vendute e tanto meno svendute al primo offerente.
Tra le prime cose a cui Lei ha fatto cenno durante il suo insediamento, ha parlato di “legalità”, noi crediamo che il primo passo di fronte a questa questione sia l’accertamento scrupoloso del passivo del Comune di Viareggio e la ricerca delle responsabilità di chi ha creato questo stato di cose, se per incapacità amministrativa o disonestà diffusa; riteniamo per prima cosa, che il rispetto della legalità passi da questi accertamenti che coinvolgano il Comune e i suoi amministratori. Poi sicuramente accertato e perseguito ciò, faremo anche tutti un passo in avanti nel rispetto della legalità nelle pinete, alla stazione, al mercato e al campo Rom.
Legalità che non deve essere solo ed esclusivamente sicurezza e lotta alla criminalità ma bensì e soprattutto lotta al degrado, rilancio economico della Città e riappropriarsi con forza degli spazi comuni e che siano fruibili e accessibili a tutti: piscina comunale, palazzetto dello sport, centro “Vasco Zappelli”, Principino, Lecciona, pinete…; su queste basi anche-la questione Rom sarà vissuta diversamente dalla comunità e con gli immigrati saremo tutti un po’ più solidali.
Quando diciamo “Lecciona”, una delle spiagge più belle al mondo, oltre che turismo diciamo anche sicurezza, la quale è un dovere civile imprescindibile di un amministrazione, da garantire sempre e comunque sul proprio territorio; sappiamo quanto ha dovuto pagare Viareggio in fatto di vite umane a causa dell’insicurezza, voluta e causata dai “potenti”; la strage del 29 giugno ne è perenne emblema e monito ma anche Matteo Valenti e Juber, morti nel fiore degli anni sul lavoro.
Le partecipate di cui si è parlato molto, come causa del dissesto, vanno sicuramente riviste e corrette nelle sue storture e rilanciate in un processo di democratizzazione e trasparenza, ma i posti di lavoro dei dipendenti vanno salvaguardati come bene primario, i beni comuni vanno tutelati al massimo, e ci riferiamo alle concessioni demaniali della Viareggio Porto, agli immobili di proprietà comunale, al Principino e alla Piscina.
Il rilancio economico deve anche passare da una forte lotta alle rendite parassitarie e di posizione, quali le aree della Darsena non utilizzate e/o sottoutilizzate, le concessioni della passeggiata, attraverso una rivisitazione del capitolato che andrà a scadere a fine 2016, ma anche un secco “no” al frazionamento delle aree demaniali ed un “si” alla tutela dei posti di lavoro nei cantieri navali.
Grossi problemi sociali soffocano la Città, in particolare l’emergenza abitativa, causata da contratti di locazione fasulli, elevati canoni di locazione, case sfitte… almeno che il Comune dia un segnale ed impieghi al massimo i propri immobili, senza cedere a logiche speculative.
Per quanto riguarda l’ambiente, il verde pubblico e le pinete vanno salvaguardate dato che è fondamentale vivere in un ambiente sano e sicuro, contrastando le varie forme di degrado e inquinamento, a partire da quello dell’aria (polveri sottili, eternit), del suolo e della qualità delle acque fino all’elettrosmog. Va data anche attuazione alla strategia rifiuti 0 con estensione della raccolta differenziata e prestata cura alla manutenzione del patrimonio edilizio, senza ulteriore aumento di volumetrie, con il recupero e il restauro dell’esistente.
Come detto precedentemente la Città vive anche una crisi culturale e di identità che una comunità coesa non si può permettere, pertanto il rilancio deve passare -anche- attraverso una riscoperta delle proprie tradizioni e rispetto della “memoria”, avendo se necessario, la capacità di fare un passo indietro dopo il “doping” degli anni scorsi ed il riferimento è al Carnevale, al Pucciniano, agli eventi sportivi, dei quali Viareggio è rinomata e celebrata in tutto il mondo.
Infine, favorire a tutti i livelli la partecipazioni dei cittadini e delle cittadine alla vita pubblica della città di Viareggio, solo così saremo tutti un po’ più coscienti e pronti ad affrontare con maggiore determinazione le difficoltà e sacrifici che ci troveremo di fronte.
Repubblica Viareggina

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