Diverse centinaia di persone sono scese in piazza a Montignoso il 30 dicembre contro la discarica “Ex Cava Viti” e hanno sfilato per le strade bloccando il traffico anche sulla statale Aurelia. Il corteo arriva, dopo la votazione del consiglio regionale toscano che annuncia la chiusura del sito, dopo tante mobilitazioni di associazioni ambientaliste, forze sociali e politiche e semplici cittadini. Tuttavia, dal dire al fare alle volte c’è davvero di mezzo il mare, e per questo motivo i manifestanti hanno voluto ribadire le loro richieste in modo netto e deciso. I punti sono semplici: l’immediata chiusura della discarica; un repentino intervento di bonifica che renda la zona innocua; lavorare affinché le diverse criticità del territorio divengano motivo di intervento immediato in difesa dell’ambiente; la creazione di comitati di quartiere che sappiano farsi carico della difesa del territorio in ogni sua articolazione e che servano da organismi anche decisionali per imporre un modello di sviluppo alternativo a quello esistente. I profitti di pochi passano spesso sulle vite di molti. La salute e l’ambiente non vengono trattati come “bene comune” ma come materie da cui spremere guadagni per i soliti speculatori.
In piazza erano presenti anche numerose realtà autorganizzate che, da tempo, si pongono il problema di un ambiente sano lontano dalle mani di affaristi senza scrupoli. Era presente il comitato “Acqua alla gola” che si batte perché l’esito del referendum del 2011 sull’acqua pubblica sia applicato e chiede con forza l’uscita dei comuni apuo – versiliesi da GAIA. Presenti anche i “No Asse”, giunti da Viareggio, impegnati nella difesa del parco naturale di Migliarino San Rossore che potrebbe subire uno sfregio con la costruzione di una strada extraurbana. Strada che taglierebbe in due la città di Viareggio per portare grandi yacht verso il mare. Da alcuni mesi è attivo a Viareggio il coordinamento “No Asse” che racchiude realtà con diverse sensibilità sociali e ambientali unite però dal minimo comune denominatore di impedire la costruzione dell’ennesimo ecomostro con denaro pubblico.
Contro la discarica ex Cava Viti, contro la costruzione di inceneritori, per la difesa dell’acqua pubblica e un maggiore controllo della rete idrica, contro la costruzione di opere dannose e per la salvaguardia del parco è necessario unire tutti quelli che credono che su salute e ambiente non si deve in alcun modo lucrare.