Ci sono voluti 98 anni ma alla fine Viareggio ricorda ufficialmente i suoi moti del maggio 1920. Le famose Giornate Rosse che portarono alla nascita della Repubblica viareggina che posero la città in primo piano sia a livello nazionale che internazionale (articolo del New York Times del 4 maggio 1920), sono da oggi ricordate con una piazza importante della città.
I fatti sono poco noti, in estrema sintesi: a seguito dell’assassinio a freddo del guardialinee viareggino Augusto Morganti da parte di un carabiniere, dopo che un rissa con i tifosi lucchesi era da tempo terminata, la città insorge. Una rivolta non organizzata che però venne presa in mano con grande intelligenza politica dalla Camera del Lavoro (anarchica) e dall’on. Luigi Salvatori (socialista). Ci furono le barricate e il regno sabaudo mobilità esercito e marina per reprimere la rivolta. La rivolta di Viareggio segnò il punto più alto del Biennio Rosso nazionale (1919-1920) in quanto fu l’unico caso di occupazione e di gestione dell’intera città da parte degli insorti e senza usare nessuna violenza.
La richiesta di intestare una piazza della città a questi fatti di grande rilevanza storica, è scaturita dallarichiesta avanzata e protocollata dal Comitato 2 Maggio e sottoscritta anche da un gruppo di associazioni (Officina Dada Boom, Fondazione Milziade Caprili e Viareggiok) e dall’impegno del consigliere comunale Stefano Pasquinucci. Tutto questo ha fatto sì che il voto all’unanimità del Consiglio comunale abbia trasformato Piazza del Mercato Vecchio (fra via Regia e via della Foce all’altezza della Torre Matilde) nella piazza che ricorda le Giornate Rosse 1920. Una piazza che udì i comizi di Lorenzo Viani e di Luigi Salvatori la mattina del 3 maggio 1920 e fu spettatrice di eventi importanti di quella rivolta.
Ormai da due anni, per riannodare il filo della memoria, a maggio, organizziamo il Maggio Viareggino, tre giorni (proprio dal 2 al 4 maggio) dedicato alla Giornate Rosse del 1920. Inoltre, in questi ultimi due anni per chi voglia conoscere realmente la storia di quelle giornate, sono usciti due libri: “Ali per sognare. Storia di un anarchico viareggino” (Pezzini editore – 2017) dedicato a ricostruire la vita di Renato Gino Gérard, fra i capi popolari della rivolta ed è l’unico romanzo biografico di un rivoltoso di quei fatti e “Fare come in Russia. Sembrava solo una partita di calcio” (Red Star Press editore – 2018) unico saggio storico in Italia che affronta in modo completo i fatti viareggini del 1920.
Molto lavoro rimane ancora da fare, specie con le scuole, per far conoscere questo pezzo di storia cittadina, volutamente dimenticato per quasi un secolo. Con l’intitolazione però di questa piazza a quei lontani fatti viene restituito finalmente l’onore della memoria di quei nostri concittadini e la dignità storica a un evento di enorme importanza nella storia di Viareggio e non solo e mai più ripropostosi in città.
Questa piazza dovrà tornare, e questo è il nostro impegno, di nuovo a vivere e pulsare di storia e di cultura. Dovrà tornare ad essere un luogo di aggregazione e di memoria storica, uno squarcio nella polvere del tempo che si è finalmente compiuto, adesso sta a noi e a chi lo vorrà non farlo richiudere perchè senza conoscere le proprie radici come si sa non esiste futuro.
Comitato 2 maggio