Sabato 23 è stata una giornata intensa che ha visto le piazze di due città riempirsi e dare speranza ai movimenti di lotta e a chi crede che un altro mondo sia possibile. Roma e Prato, per motivazioni diverse ma con identica determinazione hanno visto partecipazione e voglia di lottare.
A Roma decine e decine di migliaia di persone, qualcuno si è spinto fino a dire 100.000, realisticamente la metà ma sempre un numero significativo, ha manifestato per la salvezza del clima contro le grandi opere dannose. Si è trattata di una manifestazione dove si è voluto ribadire che l’ambientalismo senza l’anticapitalismo non ha futuro. Serve una visione ecosocialista che metta davanti ai profitti dei soliti noti le vite di tutti noi. Anche da Viareggio è partito un autobus promosso da Repubblica Viareggina e Potere al Popolo della Versilia. I viareggini hanno portato a Roma la vertenza contro l’asse di penetrazione e hanno sfilato dietro allo spezzone dei compagni della Toscana Nord.
A Prato, nelle stesse, ore andava in scena uno schifosissimo ricordo nel centenario della nascita dei fasci italiani di combattimento. L’iniziativa di natura apologetica, e di chiara matrice fascista, era promossa da Forza Nuova, con l’avvallo di quelle istituzioni che in sfregio alla carta costituzionale concedevano a questi squallidi individui di manifestare. Fortunatamente l’antifascismo è riapparso come valore e 5.000 antifascisti toscani hanno oscurato e ridicolizzato quei 100 forzanuovisti giunti da tutta la penisola.
Il successo di entrambe le manifestazioni, a cui hanno partecipato anche compagne e compagni del nostro territorio, sono sicuramente due segnali positivi in questi momenti difficili.