Nelle ultime settimane qualcosa di grande è accaduto all’università di Pisa, qualcosa che non si ripeteva da tempi tristemente noti. Da quando il Movimento Universitario Toscano, organo universitario della Lega, è riuscito a far approvare una serie di eventi a sfondo propagandistico finanziati con le tasse universitarie studentesche, qualcosa è cambiato. Qualcosa è cambiato perché fino ad ora l’università poteva vantarsi di essere, per quanto forti correnti interne spingano verso una certa direzione, imparziale, politicamente laica.
Potere al Popolo Versilia
Questo evento ha un significato molto più subdolo del semplice quanto ingiusto finanziamento politico con i soldi degli studenti; la politica ha ripreso a permeare i corridoi universitari. Chiaro, la politica è sempre esistita all’interno dell’università. Ma essa si è sempre sviluppata in maniera dialettica, argomentativa, di confronto. Questo evento segna una svolta perché apre le porte dell’università ad un partito di governo, ad una serie di conferenza frontali, anti-dialettiche.
Non crediamo ci sia bisogno di affermare la nostra distanza abissale con le politiche portate avanti dalla Lega, ma sentiamo la responsabilità sulle nostre spalle di una presa di coscienza da attuare. Non sono solo i soldi, non è solo la Lega, è la politicizzazione dell’università. Università che rischia di mutare in uno stabilimento propagandistico; fino alla fine delle elezioni, quando poi si tornerà a definirla inutile, e sfaticat_ gli studenti e le studentesse che vi studiano.
Ovviamente, una certa coscienza non è del tutto assente in un’università come quella di Pisa. Dopo alcune settimane la rabbia e l’indignazione degli studenti è sfociata il 3 aprile scorso in un’assemblea d’ateneo, organizzata dai collettivi e dai sindacati universitari. Assemblea svoltasi con gli studenti seduti per terra, a causa di un’università che non ha voluto disporre di uno spazio, ma che non ne è priva. L’assemblea è stata molto partecipata, un vero esempio di discussione civile ed eterogenea; lo stesso tipo di discussione sempre più messa ai margini, limitata. Essa è poi mutata in un vero e proprio corteo, dopo che alcuni organizzatori hanno trascritto i punti principali delle discussioni orali e hanno deciso di presentare il documento al rettore dell’università. Il corteo si è dunque spostato davanti al rettorato, con la presenza di almeno 200 studenti. Davanti il rettorato c’è stato ancora tempo per discutere e per far approvare all’unanimità degli studenti presenti il documento delle richieste, per poi essere consegnato al rettore.
Questa non è stata una semplice assemblea, bensì il tentativo ben riuscito di voler rimarcare i propri diritti fondamentali di discussione pacifica, partecipata, plurale.
Noi, Potere al Popolo, siamo a fianco di tutti gli studenti dell’università di Pisa e non. Un evento del genere può ripetersi ovunque, in qualsiasi altra università, in qualsiasi altro luogo. Siamo intenzionati a supportare nella lotta pacifica gli studenti. Qualora questa via non dovesse produrre i risultati sperati,e il comizio leghista dovesse effettivamente svolgersi, i collettivi, i sindacati, gli studenti tutti potranno contare anche sul nostro appoggio per impedire lo svolgimento di questo evento.