Tommaso Fattori interviene sull’undicesimo anniversario della strage ferroviaria di Viareggio.

Sono, oggi, trascorsi 11 anni dalla strage di Viareggio: 32 vittime e una conferma in Corte d’Appello di precise colpe e responsabilità di figure al vertice di Fs, Rfi e Trenitalia, in primis Mauro Moretti. E adesso siamo in attesa del pronunciamento definitivo della Cassazione.

Moretti a proposito della strage parlò, senza alcun pudore, di ‘spiacevolissimo episodio’. E il marcio era, per l’appunto, al vertice di Fs, Rfi e Trenitalia dove nessuno ha fatto poi pulizia, anzi. Prima le istituzioni hanno permesso che il ferroviere Riccardo Antonini venisse licenziato, in quanto consulente dei parenti delle vittime. Poi l’allora Presidente Napolitano in persona insignì l’imputato Mauro Moretti, al tempo ancora AD delle Ferrovie, del titolo di Cavaliere della Repubblica. Infine Matteo Renzi promosse lo stesso Moretti a capo di Finmeccanica-Leonardo, poi transitato al vertice dorato della Fondazione delle Ferrovie italiane.

Nè la strage di Viareggio è mai diventata strage di Stato, perché lo Stato ha rifiutato di costituirsi parte civile: una vergogna assoluta. Gli unici che possono girare a testa alta sono i familiari delle vittime e il ferroviere Antonini, da sempre determinati nel chiedere verità, giustizia e sicurezza. A loro va un grande abbraccio.

Tommaso Fattori

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