La posizione di Non Una di Meno Viareggio nella giornata contro la violenza sulle donne. “Siamo tutti in zona fucsia.”

“Parlare della violenza sulle donne oggi è un trend ,si fanno pubblicità, e trasmissioni televisive dove personaggi a vario titoli si susseguono con frasi fatte e sterotipate e facce contrite, che non cambiano di fatto le cose, ben vengano giornate come queste ma dovrebbero accendere i riflettori su riflessioni che portino a reali cambiamenti. Le stesse trasmissioni televisive gli stessi giornali che oggi usciranno con articoli e titoli solidali e useranno le parole giuste cosa fanno gli altri 364 giorni? Usano termini come: raptus, dramma della gelosia, il gigante buono che perde il controllo. Narrazioni tossiche che vanno incontro al ben pensare comune: certo se lei non lo lasciava, chissà come lo ha fatto ingelosire, se restava a casa, pensieri e frasi che ogni giorno vengono dette da uomini e donne, perché nemmeno noi siamo immuni alla visione che il patriarcato ci impone. La donna vittima, la donna che va salvata e protetta, oppure la donne forte che però si deve adeguare a schemi e visioni maschili perché lo ritiene l’unico modo per realizzarsi nel mondo del lavoro e nella politica è, questa un’altra sottile e meno capibile forma di violenza. C’è nella nostra società una sorta di femminilizzazione dello spazio pubblico e lavorativo, “un inclusione del femminile in quanto tale” che però non cambia nella sostanza “l’insignificanza storica delle donne” La violenza fisica, lo stupro, la violenza psicologica sono il vertice terribile di una piramide che ha alla sua base tutta una serie di comportamenti passivamente accettati, questa piramide va scardinata alla base per far finalmente crollare il vertice. Fino a che ci si potrà sentire legittimati di chiedere durante un colloquio di lavoro “vuole figli” fino a che si useranno frasi tipo “Però se non si vestita così”, finché si riterranno incomplete inadeguate le donne che hanno scelto di non avere un compagn* o figl*, finché non saremo libere di poter decider liberamente di abortire e di come gestire i nostri corpi, finché qualche poliziotti metterà in dubbio le nostre parole, la violenza sarà presente nelle nostre vite, anche se ci riteniamo forti e pensiamo ” a me non può succedere” perché ci succede già ogni giorno.”

Non una di Meno Viareggio

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