Inizia oggi 2 dicembre, a Roma, il processo di cassazione per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che costò la vita a ben 32 persone innocenti. In primo grado e in appello ci sono state delle condanne anche per i dirigenti ai vertici delle ferrovie. Tutta Viareggio si augura che quelle sentenza trovino conferma e non siano ribaltate. Purtroppo a causa del covid i familiari delle vittime non potranno essere presenti ad assistere alle udienze. Ci uniamo ai tanti appelli che si stanno levando in città, e non solo, perché sia garantita giustizia alle 32 persone innocenti che furono uccise dalle perverse logiche del profitto.
Postiamo qui sotto la lettera che l’associazione “Il mondo che vorrei” che rappresenta i familiari delle vittime ha inviato al presidente del consiglio, al ministro della giustizia, al presidente della provincia, al sindaco di Viareggio.
Postiamo, inoltre, anche la presa di posizione di Riccardo Antonini, lavoratore delle ferrovia licenziato da Mauro Moretti per essersi messo a disposizione dei familiari come perito e da sempre in prima linea per la sicurezza in ferrovia e per avere verità e giustizia per la strage di Viareggio.
Undici anni, una vita sospesa, un dolore che avvolge tutto e tutti.
Non si può mai ricominciare, non si può ricominciare perché prima dobbiamo seppellire quelle bare bianche, non si può ricominciare perché poi devono essere superate le proprie menomazioni fisiche date dal fuoco, non si può ricominciare perché si devono aspettare gli indagati, non si può ricominciare perché c’è l’incidente probatorio, non si può ricominciare perché c’è l’udienza preliminare, non si può ricominciare perché c’è il dibattimento di primo grado, non si può ricominciare perché c’è l’Appello, non si può ricominciare perché si deve aspettare la Cassazione… e per cosa?
Noi non possiamo mai ricominciare, noi siamo stati puniti a vita! E’ così che ci sentiamo, è così che abbiamo affrontato ogni volta, con dignità e rispetto, le otre 150 udienze dei due gradi di giudizio, ma almeno eravamo presenti! Vorremmo continuare ad esserci con la stessa dignità!
Adesso tocca a Voi dimostrare rispetto e dignità, adesso tocca a Voi, perché noi familiari delle Vittime della Strage del 29 giugno 2009 a Viareggio non abbiamo altro, già… le Istituzioni. Istituzioni che spesso hanno deluso, mancato e a volte girato le spalle a tanti di noi. Ora le richiamiamo al proprio dovere, le richiamiamo ad uno sforzo di comprensione, di dignità, di verità e di rispetto verso i propri cittadini. Sappiamo bene quanto questo periodo sia difficile per tutti, ma non impediteci di poter essere presenti davanti alla Corte di Cassazione e di poter seguire via web quello che verrà discusso in quell’aula, non privateci della dignità di esserci!
Vorremmo ricordare che in quell’aula, in quei giorni, tutto sarà detto e tutto esisterà perché 32 persone, 11 anni fa sono state bruciate vive…e loro non potranno mai più ricominciare.
L’Associazione Il Mondo che Vorrei
Il Presidente Marco Piagentini
Domani, 2 dicembre, dopo 11 anni e mezzo, primo giorno di udienza in Cassazione a Roma.
Le manovre per salvare la pelle del cavaliere del lavoro Mauro Moretti, Ad della Holding Fs, al tempo dell’immane tragedia, sono in corso da tempo.
Alcune manovre sono palesi, altre occulte. Vediamo, vedremo, quanto il suo perenne potere, supportato e coadiuvato dalla marmaglia dei suoi lacchè, riuscirà ad avere il sopravvento e a salvarlo da una legittima condanna.
In tutti questi anni, la politica lo ha assolto, avendolo rinominato per due volte alle Fs e poi promosso a ‘Finmeccanica-Leonardo’ nel corso dell’iter processuale; ma la politica dei politicanti non è riuscita ad evitare la sua condanna di 1° grado (31 gennaio 2017) e d’Appello (20 giugno 2019).
L’ex ministro Del(i)rio o Del/reo (come meglio si creda), in una trasmissione televisiva, nel settembre del 2016, si permise di entrare a gamba tesa nel processo, dichiarando che le richieste di condanna per Moretti da parte dei Pm erano esageratamente sproporzionate. Con 32 Vittime e alcuni feriti gravissimi, quanti anni avrebbero dovuto chiedere i Pubblici ministeri? Le richieste nei confronti degli altri imputati non erano, invece, sproporzionate?
Domani ha inizio la Cassazione e da Viareggio un solo grido: Sicurezza, Verità, Giustizia!”
Riccardo Antonini