L’ Officina d’arte fotografica e contemporanea “Dada Boom” è stata in questi sei anni una “fucina” creativa molto importante in cui abbiamo potuto crescere grazie ai preziosi contributi che artiste e artisti hanno condiviso con gli attivisti in una continua relazione tra arte e realtà sociali, tra agitAzione culturale e impegno politico, nel binomio continuo tra arte e vita inteso come importante pratica Politica nell’arte . Da qui il nuovo termine di “artivismo” …”Malati perché la nostra logica (Ǝ) si ritrova intrappolata nel sensibile, nel qui e ora, negli anni 20 del nostro secolo contraddittorio”… Il 2020 é stato, fuori da ogni dubbio, un anno particolarmente difficile. Lo è stato per noi per alcune vicende interne al collettivo , in particolare per la prematura scomparsa del nostro fratello e compagno R3o dadaista Giacomo Verde, lo è stato per tutte e tutti vista la pandemia a cui nessuno avrebbe mai potuto trovarsi preparato. Ridendo e scherzando, abbiamo continuato a giocare, a valicare i limiti del presente e del possibile, ma siamo giunti alla conclusione che questo “annus horribilis” determini un punto fermo nella storia, siamo convinti che tutto ciò che sta accadendo avrà forti ripercussioni a livello sociale così come culturale e che nulla sarà più come prima, per quanto il prima costituisse un problema. A questo proposito riteniamo vecchie le esperienze passate, progettate per rispondere ad una fase storica diversa da quella attuale e diventa necessario chiudere un capitolo per riaprirne altri disegnati sulle necessità attuali. Per questo motivo abbiamo deciso di chiudere l’ Officina Dada Boom, una chiusura che prevede esclusivamente la chiusura “delle quattro mura” ma non l’intervento del Collettivo Dada Boom che non solo continuerà ma sarà lanciato nell’esplorazione del R3o Dadaismo , verso nuovi orizzonti dialettici e artivistici . .… “E quindi torneremo nel quotidiano a scontrarci coi nostri marziani. E l’intenzione cosmica con noi. Intorno e ovunque a perdita d’occhio le immani REazioni della nostra epoca”…. Con questo spirito abbiamo dato vita all’operazione “Arrestata la banda Reo Dada”. Non si è trattata solo di una simpatica burla di fine anno ma della sperimentazione di un linguaggio dissacrante e non political correct che chiama in causa giornalismo, media, apparati repressivi ma anche la capacità critica di ognuno di noi/voi che legge. In continuità con l’esperimento di net art del troll Luca Fani. Ringraziamo tutte e tutti quelle e quelli che hanno attraversato lo spazio dell’ Officina e hanno contribuito a farlo crescere. L’avventura continua ….
Collettivo Dada Boom