In molte città di Italia ci sono state manifestazioni in solidarietà a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, per quella sentenza schifosa che in primo grado lo condanna a 13 anni e 2 mesi colpevole di essere rimasto umano. Dalle Alpi alla Sicilia, si è alzato un forte vento di indignazione popolare che non può e non vuole accettare una sentenza infame. Anche a Viareggio, le compagne e i compagni, ma anche cittadini comuni sono scesi in piazza autoconvocandosi in sole 24 ore. Dalle 100 alle 150 persone si sono ritrovate davanti alla passeerella sul molo per manifestare la propria rabbia contro una giustizia classista, che colpisce al cuore la voglia del cambiamento. Con questa sentenza possono esultare mafiosi e fascisti ma guai a loro se credono di aver vinto. La voglia di reagire si è palesata in modo chiaro nei tanti interventi che si sono susseguiti a microfono aperto. Hanno preso la parola esponenti di ARCI, ANPI, Non una di Meno, Casa delle Donne, Cantiere Sociale Versiliese, Porti Aperti, Viareggio Meticcia, Collettivo “Dada Boom”, Repubblica Viareggina, Potere al Popolo, Fronte della Gioventù Comunista, Articolo 1, Partito della Rifondazione Comunista, Laboratorio Contro la Repressione “Sacko.” In piazza anche esponenti di altri partiti, militanti della lotta per l’abitare e alcuni ambientalisti. Tra le testimonianze anche quella di Giovanna moglie del pittore Giorgio di Giorgio che ha voluto portare in piazza un suo quadro.
Il tempo della cieca fiducia nella giustizia è finito e con esso il tempo dell’ubbidienza. C’è un filo rosso della repressione che colpisce i No TAV e gli ambientalisti, i lavoratori come Riccardo Antonini che si è schierato dalla parte dei familiari della strage contro i vertici delle ferrovie, chi è andato a combattere l’ISIS e chiunque in questo paese non chini la testa. Come dimenticare che è ancora in corso un ridicolo processo per chi contestò il razzista Matteo Salvini in questa città.
Alla fine degli interventi è stato ribadita l’importanza di rovesciare la falsa narrazione delle toghe rosse. Le toghe in questo paese sono nere visto anche che molte leggi sono ancora di derivazione fascista. L’iniziativa ampiamente riuscita, probabilmente, è solo la prima di un lungo percorso di lotta. Lo striscione “Noi Stiamo con Mimmo Lucano” è rimasto attaccato alla passerella.