LA REPRESSIONE SIONISTA NON RISPARMIA NESSUNO
SOLIDARIETA’ ALLA COMPAGNA STEFANIA
“Lunedì mattina con un intervento delle forze di repressione israeliane nel campo profughi di Dheisheh a Betlemme è stata brutalmente arrestata e picchiata la compagna Stefania, dopo alcune ore di detenzione è stata espulsa dalla Palestina.
Da sempre a fianco delle lotte politiche e sociali e alle resistenze dei popoli oppressi, Stefania si trovava in Palestina da alcuni mesi per dare solidarietà attiva alla resistenza del Popolo palestinese.
Nell’operazione dei militari sionisti, che ha visto danneggiate gravemente diverse abitazioni di resistenti palestinesi e picchiato indiscriminatamente donne e bambini, è stato ucciso con un colpo alla testa un ragazzino palestinese di 14 anni.
Obbiettivo dell’intervento era proprio l’arresto di Stefania, il potere sionista che da cento anni occupa i territori della Palestina non ammette testimoni scomodi allo stillicidio di omicidi e soprusi che ogni giorno perpetra contro la popolazione palestinese.
Tutto deve essere messo a tacere, grazie alla complicità del sistema mediatico occidentale che niente trasmette sui crimini commessi dall’entità sionista, non ultimo la disumana condizione delle centinaia di uomini, donne, bambini, detenuti nelle carceri israeliane.
La nostra concreta solidarietà alla compagna Stefania, al popolo palestinese e alla sua resistenza, solo una Palestina libera e socialista può aprire un futuro di convivenza pacifica tra popolazioni, religioni, culture.”
UNIONE DI LOTTA PER IL PARTITO COMUNISTA