Oggi come altri anni abbiamo commemorato il 25 04 con un percorso itinerante per le vie del centro che ha toccato i luoghi significativi della resistenza. Quest’anno oltre a recarci presso le lapidi che commemorano i caduti, abbiamo voluto ricordare, andando dove sono avvenuti, gli episodi di insubordinazione al regime nazifascista, dove si è combattuto, dove i fascisti sono stati battuti e cacciati.
Il 25 04 è la data in cui fu proclamata (dal CLNAI) l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati, indicando di attaccare i presidi ancora in mano ai nazifascisti. La parola d’ordine intimata dai partigiani era: Arrendersi o perire. Voglio dunque ricordare che la guerra partigiana non è stata solo una lotta di ideali, ma un fenomeno politico militare che ha avuto tragica concretezza fisica dove, come si
dice ora, i corpi sono stati veramente messi in gioco. La lotta partigiana portava in sé tre motivazioni principali: lotta di liberazione: contro l’occupante tedesco nazista lotta civile contro l’oppressore fascista
Lotta di classe contro coloro che avevano scelto il fascismo come strumento per stroncare le lotte, il potere operaio nelle città e nelle campagne che si era manifestato durante il biennio rosso e che nella Rivoluzione d’Ottobre, pochi anni prima, aveva trovato coronamento nella presa del potere da parte operaia. Con il 25 04 all’indomani della vittoria contro il fascismo le classi sociale oppresse conquistarono libertà di associazione politico sindacale, ma all’interno di un apparato statale (magistratura, esercito, polizia, pubblica amministrazione) in continuità con lo stato fascista, e le loro condizioni di vita concrete, nei luoghi di lavoro come nei quartieri furono appena migliori di quelle del ventennio. Ci vollero altri venti anni perché si potesse di nuovo rialzare la testa perché si mettesse in discussione un sistema produttivo, basato sullo sfruttamento e l’oppressione. Come tutti sanno abbiamo perso, la lotta di classe da allora la fa il capitale …., forse occorreranno ancora molti e molti tentativi, ma è certo che impareremo a vincere.
L’attuale governo prosegue le politiche liberiste di quelli precedenti condendole di una
odiosa cultura razzista omofoba esplicitamente fascista, e coerentemente alla retorica fascista dice di essere con il popolo ma estende il forfettario, l’uso del denaro contante, elimina il reddito di cittadinanza, prosegue nella politica di non voler fissare per legge un minimo di paga oraria, aumenta le sofferenze dei migranti, prosegue nella volontà di costruire opere inutili come il TAV e il Ponte Sullo Stretto , è un governo che dobbiamo far cadere…..il prima possibile. Questi due anni sono caratterizzati dalla guerra in Ucraina, una guerra in continuità con quelle dei venti anni precedenti: dalla prima e seconda guerra del golfo, all’invasione dell’Afganistan al bombardamento della Serbia, all’intervento in Libia in Siria ecc. dove
gli USA e i suoi vassalli hanno massacrato popoli avvelenato terre, lasciando morte e miseria. Oggi come allora le ragioni di queste guerre vanno cercate nella volontà di soggiogare i popoli e di accaparrarsi le risorse del pianeta. Risorse sempre più scarse la cui conquista diviene essenziale anche in virtù della transizione energetica che abbisogna di materie prime rare concentrate in poche zone spesso in Russia e Cina ecc. transizione energetica che proprio in virtù di un tutto elettrico potrebbe sdoganare l’utilizzo dell’energia nucleare, e che senza un cambiamento di sistema, che non potrà essere più basato sulla crescita illimitata, diviene volano di guerre e conflitti. Guerra che non è condotta solo con le armi, ma che ogni giorno tramite la propaganda cerca di piegare le nostre menti e coscienze alla volontà di dominio di un sistema putrescente a cui pennivendoli, e intellettuali al guinzaglio danno legittimazione nel pregiudizio storico della superiorità del sistema occidentale cristiano democratico capitalista (maschio e bianco) che dicono essere il sistema migliore valido per tutto il mondo, ma che riesce a imporsi con sempre maggior difficoltà a fronte dell’emergere di stati come Brasile, India, Cina e Russia i cui ideologhi stanno costruendo un discorso basato sul multipolarismo antagonista all’universalismo occidentale.
Ma guai a confondere questo multipolarismo che contrasta l’egemonia della superpotenza USA e dei suoi vassalli europei allo spirito di cui fu portatore il ‘17, perché il ‘17 parlava della liberazione dallo sfruttamento e dalla soggezione, il multipolarismo legittima sì il cambiamento degli assetti geopolitici del mondo, ma senza alcuna critica al modello di società capitalistica che li determina. Questo e la realtà che abbiamo di fronte, sapremo essere all’altezza di tutto questo como lo furono coloro che combatterono la guerra partigiana? Lo scopriremo lungo i sentieri della lotta.
Viva la guerra partigiana, abbasso la guerra imperialista.
Assemblea no guerra no base Lucca
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