Dal grido dei treni al silenzio della cassazione. Viareggio è scesa nuovamente in piazza.

A ottobre Mauro Moretti, il più alto esponente di Fs al momento della strage ferroviaria del 29 giugno 2009, compirà 70 anni e non sarà più soggetto all’incarcerazione. L’estate si avvicina e le possibilità che la cassazione si pronunci sulla condanna diminuiscono. Siamo alle solite. I potenti non pagano mai il conto con la giustizia. Le ferrovie italiane continuano, inoltre, ad essere insicure come provano i numerosi incidenti, uno avvenuto di nuovo a Viareggio a febbraio di quest’anno. La verità, la giustizia e la sicurezza sono le tre cose che i familiari della strage, assieme ai ferrovieri, da anni cercano con insistenza e coerenza. Ieri, 29 aprile si sono dati appuntamento sotto la stazione di Viareggio per ribadire questi concetti. Dal grido dei treni al silenzio della cassazione diceva la chiamata. Sono intervenuti i macchinisti che da anni denunciano le gravi mancanze in ferrovia e sono intervenuti, con la loro immensa dignità, Marco Piacentini e Daniela Rombi. Viareggio, come del resto Livorno per la Moby Prince e molte altre stragi, figlie del profitto capitalista attendono ancora giustizia.

Il 29 giugno saranno 14 anni da quella maledetta notte e le viareggine e i viareggini si stringeranno ancora accanto ai familiari della strage per pretendere verità e giustizia.

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