Sabato 3 giugno a La Spezia si è svolto un corteo contro il Sea Future, la corsa al riarmo e le logiche di guerra. Alla fine del corteo davanti all’arsenale militare si è svolta una performance che ha visto protagoniste le schiena di 23 persone nelle quali è stata scritta la frase “Demilitarizzare La Spezia.” È la stessa frase che un anno fa fu censurata al CAMeC.
Pubblichiamonqui ssotto il volantino e l’intervento distribuito da Insorgiamo Viareggio, Collettivo “Dada Boom” e Collettivo “SuperAzione”.
No alla censura di guerra
Viviamo in un contesto di guerra e repressione, dominato a livello mediatico da propaganda e disinformazione. I nostri cspitalisti fanno le guerre perché con esse aumentano i loro profitti ma anche perché tengono i popoli soggiogati. La guerra è parte del DNA del sistema capitalista. Non si può essere concretamente contro la guerra se non si è contro la produzione capitalista. Chiunque dissente o sviluppa un pensiero alternativo viene censurato e represso. L’anno scorso il Museo CAMeC di La Spezia, durante la mostra “Liberare arte da artisti” si permise di censurare l’opera *Omaggio Ogiugno” perché vedeva la scritta “Demilitarizzare La Spezia” su di un muro. Seguirono polemiche ipocrite e moraliste tanto gradite ai dominanti e ai loro servi, siano essi in divisa o in doppio petto. Nei giorni successivi l’artivista Alessandro Giannetti per protestare conto la censura si tagliò il petto e con il suo sangue scrisse “demilitarizzare il mondo. ” Il gesto portò la procura di La Spezia ad emanare un decreto penale di condanna che prevedeva 3 mesi di reclusione commutati in 3mila e rotte euro di sanzione. Tale sentenza è stata impugnata dal compagno che dovrà quindi affrontare un processo con prima udienza il 10 gennaio 2024. Siamo qui in piazza per esprimere solidarietà e complicità al compagno Alessandro Giannetti e a chiunque esprima un dissenso e che subisca censura o repressione. Siamo qui in piazza per dire no a nuove folli corse al riarmo. I soldi pubblici vanno spesi in edilizia popolare, sanità, cultura e istruzione e non in strumenti di morte. Diciamo un secco No alla costruzione di nuove basi militari. Chiediamo la riconversione di tutto il patrimonio nato presente sul territorio italiano e anche la rinconversione di fiere belliche come Sea Future.
Nessuna base per nessuna guerra.
Fermiamo l’escalation militare.
Fuori l’Italia dalla nato.
Insorgiamo Viareggio, Collettivo “Dada Boom”, Collettivo “SuperAzione”