Sulla morte di Saed. “Basta confondere povertà con degrado.” Dura posizione di AS.I.A. e Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare.

“Prima che sciacalli, avvoltoi e aguzzini di ogni risma inizino a vomitare i loro luoghi comuni o il loro moralismo ipocrita, vogliamo dire alcune cose sulla morte di Saed, ritrovato nella sua roulotte all’interno dell’ex SARS. Saed non era né un balordo né un criminale. Saed era un immigrato, povero e malato. Quando lo abbiamo conosciuto, perché si presentò ad un nostro sportello sindacale era disperato perché dormiva per strada. Ci disse subito che aveva problemi di salute: diabete e cardiopatia. Cercava un posto dove stare. Ci propose di mettere una roulotte nell’ex SARS e noi lo aiutammo, non avendo niente di meglio da offrire. Quindi la prima inesattezza che abbiamo sentito dire: “E’ Said dormiva in un container.” Said non dormiva in un container qualsiasi ma nella sua roulotte che si era risistemato con molta dignità. La seconda inesattezza che circola: “Sarà morto da giugno.” Saed partecipava regolarmente alle riunioni con cadenza settimanale, nonché alle varie iniziative. Il 7 luglio era nello spezzone di AS.I.A USB alla passeggiata “No Asse No Base”. Il 14 luglio era al concerto degli Assalti Frontali nella casa occupata di Torre del Lago. Ad agosto le riunioni vengono interrotte, come ogni anno, per le ferie e le attività si fanno più rare. Nonostante ciò, lo abbiamo visto alla Festa dei Partigiani in pineta di Levante il 14 agosto. Sentiamo parlare impropriamente di degrado e siamo di fronte all’ennesima inesattezza vista la dignità di Saed che è l’opposto del degrado. Esiste un’altra parola più esatta che descrive la sua situazione e che nessuno ha più il coraggio di utilizzare. Questa parola si chiama: Povertà. I poveri sono dimenticati, abbandonati e molto spesso vivono in condizioni di salute pessime. L’emergenza abitativa di questa città, il continuo depotenziamento della nostra sanità aggravano le condizioni di vita di queste persone. Non siamo di fronte ad una storia di cronaca nera e nemmeno di fronte all’ennesimo numero da mettere in qualche statistica. Non c’è da fare del gossip morboso! C’è da avere rispetto! Siamo di fronte ad un dramma: la morte di un uomo. Saed da alcuni giorni non rispondeva alle telefonate di alcuni suoi connazionali e nemmeno nella nostra chat. Ieri la tragica notizia che ci ha riempiti di dolore. Saed era una persona mite, disponibile e nonostante la sua povertà anche generosa. Lo abbiamo apprezzato e lo ricorderemo per sempre. Ci auguriamo adesso che possa avere una degna sepoltura e che non accada quello che è accaduto, anni fa, ad Aldo Pasquali. Aldo dopo la morte dovette rimanere 15 giorni in una cella frigorifera dell’ospedale Versilia perché senza residenza.

La povertà e la marginalità non sono figlie del sedicente degrado ma di scelte politiche ben precise. Rimuovere le roulotte come spesso è stato fatto dalle amministrazioni comunali non significa aiutare chi vi vive dentro ma rendergli la vita ancora più difficile. Vuol dire nascondere la sabbia sotto il tappeto.

Sentivamo il dovere morale di intervenire su questa vicenda per rompere la solita litania sul degrado e il solito silenzio sulla povertà. Sentivamo, inoltre, il dovere di restituire a Saed quella dignità che merita e che lui non ha perso dormendo in una roulotte ma che qualcuno ha cercato di fargli perdere tante volte chiudendogli in faccia le porte ogni volta che andava a bussare.”

AS.I.A. USB

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

This entry was posted in Senza categoria. Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


6 + tre =