La Resistenza Continua


Il 25 aprile del 1945 il popolo italiano dopo un’insurrezione si liberava dal nazifascismo. Quella liberazione non fu figlia del caso ma fu il risultato dei sacrifici di una generazione e in particolar modo della sua avanguardia che seppe guidare la Resistenza. Durante il ventennio fascista non tutti accettarono in silenzio le politiche razziste, padronali e guerrafondaie. Anarchici, Marxisti, Socialisti Rivoluzionari sapevano bene che la lotta contro il nazifascismo era solo una parte della più ampia lotta contro il capitalismo e diedero impulso alla costruzione delle brigate partigiane.
I partiti della sinistra, con il partito comunista italiano in testa, tradirono la Resistenza e i suoi ideali rivoluzionari per scendere a patti con la monarchia, i democristiani e i padroni. Togliatti che aveva fatto processare e fucilare in Spagna, per conto di Stalin, anarchici e troskisti, ecc. non esitò, invece, un istante a concedere l’amnistia ai criminali fascisti in Italia.
In Italia si passò in breve tempo dall’occupazione tedesca a quella americana. Le basi militari yankee, contenenti anche armi nucleari, sono tutt’oggi presenti sul nostro territorio. La liberazione dal nazifascismo non coincise con la liberazione dal clericalismo, dal patriarcato e soprattutto dal capitalismo.
Per molti anni il paese rimase maschilista e conservatore governato dai mafiosi e dagli agrari che esercitavano il loro potere attraverso la DC. I fascisti rimasero impuniti e poterono riorganizzarsi facendo stragi e omicidi che furono funzionali a bloccare ed impedire ogni cambiamento sociale che si manifestasse nella società italiana. Il PCI invece di dialogare e appoggiare i movimenti sociali cercò sempre il dialogo con la DC in una logica governista e trasformista che lo porterà poi a diventare PDS – DS, e infine a fare assieme ad alcuni democristiani, il Partito Democratico.
Oggi il PD, assieme al PDL del mafioso di Arcore, sostiene il governo del vampiro Mario Monti; il quale attacca il mondo del lavoro cancellando l’articolo 18; porta avanti tagli sul sociale e sulla sanità ma spende soldi in armamenti come gli F35 o in opere dannose come la TAV; impone tasse alla povera gente come l’IMU sulla prima casa per far quadrare i conti di banchieri e capitalisti stranieri.
Dopo 67 anni gli interessi dei capitalisti tedeschi condizionano ancora i popoli d’Europa. La Banca Centrale Europea (BCE) impone ai governi le ricette economiche che devono seguire.
Le lotte del popolo greco contro il debito o la lotta dei valsusini contro la TAV sono la dimostrazione che il giorno della vera liberazione, quella dal mostro capitalista, è ancora lontano ma che solo continuando la lotta potremo avere dei risultati. Non è delegando con il voto che si possono cambiare le cose ma solo tornando ad essere protagonisti della nostra vita, lottando nei luoghi di lavoro, di studio, nei quartieri, ovunque per un altra società.
I soliti parucconi adesso ti chiedono il voto ma poi faranno come sempre hanno fatto: quello che pare e piace a loro. A Camaiore ci sono sei candidati a sindaco tutti in odore di “democristianità”. Giudichiamo grave il fatto che la cosiddetta sinistra radicale non abbia sentito il dovere di marcare un’autonomia dal PD.
Per noi l’autonomia dei lavoratori dal centrosinistra e dal centrodestra è una premessa necessaria per continuare la resistenza all’oppressione capitalista per questo oggi ricordiamo l’eroica lotta dei partigiani e per questo invitiamo ad annullare la scheda alle prossime elezioni del 6 e 7 maggio.

Coordinamento Anticapitalista Versiliese

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