Insorgiamo Viareggio solidarizza con l’artivista denunciato per aver scritto “demilitarizzare il parco No Base” a Viareggio.

“DEMILITARIZZARE IL PARCO DEMILITARIZZARE IL MONDO

Se non fossimo alla vigilia di una guerra mondiale, la denuncia della DIGOS di Lucca ad un compagno artivista di Viareggio, sarebbe semplicemente ridicola.

Ma le cose vanno lette nella loro complessità. Ed ecco che la semplice parola “Demilitarizzare” diviene un incubo per le classi dominanti.

Il capitalismo, oggi più che mai, ha bisogno della guerra per vivere e prosperare quindi non può avere nessun atteggiamento di tolleranza verso chi lo critica.

Dopo la censura e la repressione che colpì lo stesso compagno per avere scritto, nel giugno 2022, durante una performance artistica “Demilitarizzare il mondo”, arriva la denuncia da parte della DiGOS di Lucca perché durante l’inaugurazione della settima edizione del Museo Popolare Gïåk Vёrdün durante la performance de “I Pugili” è stata realizzata la scritta a pugni imbevuti di vernice rossa “Demilitarizzare il Parco”.

Lo scorso 7 luglio l’inaugurazione del Museo ha visto la consueta passeggiata “No Asse – No base” a cui hanno partecipato numerosi militanti, soprattutto giovani. Partita dall’EX Fervet e terminata all’EX SARS ha visto l’esposizione di numerose opere e l’espressione di numerosi perfrormer, musicisti e poeti. Non pretendiamo che dei grigi burocrati delle questure o delle caserme possano avere la sensibilità per comprendere certe manifestazioni artivistiche. Certo che ci appare quanto mai singolare che si decida di procedere verso l’autore di una scritta che parla contro la guerra su di un muro fatiscente già abbondantemente imbrattato persino da svastiche e scritte in tedesco di chiara matrice nazista. Come sempre due pesi e due misure!

E’ evidente che si tratta di un’azione repressiva che ha la funzione intimidatoria e preventiva per provare a frenare i movimenti di lotta che cercheranno di opporsi alla guerra e ai progetti scellerati come quello della base NATO a Coltano, o il progetto che serve solo ai padroni ladri e ricchi della pista per yacht a Viareggio.

Di fronte a questa azione preventiva si conferma la correttezza della nostra analisi: guerra e repressione sono due facce della stessa medaglia.

La guerra altro non è che repressione verso i popoli che resistono per questo cogliamo l’occasione per ribadire la nostra solidarietà internazionalista al popolo palestinese, così come a quello libanese e yemenita, che combattono contro il mostro sionista.

La repressione non è altro che la guerra che le classi dominanti conducono verso le classi subalterne. Così mentre si taglia su istruzione, diritto all’abitare e sanità si investe in armamenti, si reprimono il dissenso e la critica. Le proposte da parte di questo governo reazionario di inasprimento delle pene verso chi sciopera, fa picchetti, occupa o lotta, e allo stesso tempo la depenalizzazione dei colletti bianchi, a nostro avviso, non solo sono anticostituzionali ma puzzano apertamente di regime autoritario. La giustizia come la salute, la cultura, ecc… sono una questione di classe!

L’esperienza di disobbedienza civile che il Museo Popolare Gïåk Vёrdün porta avanti da oltre 7 anni disturba il manovratore per questo va sostenuta e rafforzata. Non ci limitiamo ad esprimere solidarietà al compagno colpito da una denuncia ma rilanciamo la lotta. Il 13 settembre saremo sotto il comune di Pisa per dire No alla Base Militare NATO. Il 15 settembre sosterremo la nuova passeggiata “No Asse – No Base” a Viareggio, e il 23 settembre saremo a La Spezia sotto il tribunale per ribadire solidarietà e complicità al compagno Alessandro Giannetti.”

Insorgiamo Viareggio

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