Le piazze della Francia, e in particolare quella di Parigi, chiamano e Pisa è la prima città italiana a rispondere. Basta che fiuti l’aria della contestazione e lui si dilegua, scappa, non si presenta. Matteo Renzi ci ha ormai abituato a questo suo vivere da struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia.
La passerella annunciata al CNR di Pisa, per i trent’anni di internet, è stata annullata per altri impegni. Presente comunque il ministro Giannini, quella della controriforma che osano chiamare “buona scuola”. Le proteste annunciate sono state mantenute nonostante il presidente del consiglio all’ultimo abbia preferito disertare. Alle 9 un corteo, di quasi duemila persone, è partito da sotto il municipio e s’è snodato per le vie della città. Precari, studenti medi, collettivi universitari, centri sociali, sindacati di base, movimento di lotta per la casa, comitati di cittadini truffati dalle banche hanno manifestato il proprio dissenso e la propria rabbia contro il governo Renzi. Il corteo si ingrossava pian piano davanti alle facoltà e giungeva attorno alle 10.30 circa davanti al CNR dove le forze di polizia non esitavano a reprimere i manifestanti che tentavano di avvicinarsi. Diverse cariche provocavano alcuni feriti, di cui uno con la testa rotta, e due giovani venivano fermati.
Renzi in collegamento con il CNR definiva gli scontri incomprensibili. Premesso che a causare gli scontri sono state le forze di polizia, il presidente del consiglio non può ogni volta fare finta di niente, cadere del pero e non sapere i motivi della contestazione. Piano casa, jobs act, buona scuola, sblocca Italia, decreto salva banche, attacco alla costituzione sono solo alcuni dei motivi per cui oggi tante/i pisane/i ma anche provenienti da altre città della Toscana sono scesi in piazza per dire no a queste politiche liberiste e antipopolari.
Un momento di importante solidarietà è stato espresso ai tanti immigrati che vengono ricacciati dalle frontiere della fortezza Europa. E’ stata alzata simbolicamente una rete metallica con la bandiera dell’UE.