Nemmeno gli anni che passano, ben undici, nemmeno l’emergenza covid e nemmeno una città distratta da altre mille peripezie hanno impedito il giusto ricordo alle trentadue vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009.
Qualche migliaio di persone si è ritrovato spontaneamente alla casina dei ricordi e molte altre persone sempre spontaneamente e in modo ordinato con mascherine e a dovuta distanza hanno percorso sui marciapiedi lo stesso tragitto che ogni anno fa il corteo per arrivare alla Casina dei ricordi. Viareggio non dimentica e Viareggio non prescrive. Quella ferita, figlia del profitto e della negligenza di amministratori cresciuti alla scuola del neoliberismo come Mauro Moretti, fa ancora male. Nessuno dei colpevoli, dopo ben due processi ha fatto ancora un solo giorno di carcere. I treni quando passano fischiano e ricordano che dopo quella data niente è più come prima. Viareggio attende ancora giustizia e per questo continua la sua lotta ma tante sono le stragi impunite e troppi sono i lavoratori morti per colpa del profitto del capitale.