La Bandiera “No Asse” sventola a Venaus al campeggio dei No TAV.

Dallo scorso 11 luglio la bandiere “No asse” sventola, assieme ad altre bandiere di comunità resistenti al presidio No TAV di Venaus. Si rinnova una amicizia stretta nel corso negli anni da parte di incontri tra vari attivisti. Un interesse comune quello di difendere i territori dalla devastazione che il profitto capitalista, con il suo egoismo, determina. Contro le grandi opere inutili e lo spreco di denaro pubblico c’è una sola strada quella della lotta. I “No TAV” hanno ripreso energia dopo la vittoria dei verdi a Lione e l’annuncio del nuovo sindaco francese, contrario all’opera ferroviaria. Nuovi presidi e un ricambio generazionale stanno caratterizzando la lotta all’alta velocità in Valsusa. Chi pensava che il movimento fosse in una fase di stanca si sbagliava di grosso. Il movimento No TAV ha saputo contaminarsi con due grandi movimenti internazionali quello ambientalista del Friday for Future e quello femminista di Non una di Meno. Sono, infatti, i giovani e le donne i protagonisti di questa nuova stagione di lotta contro l’alta velocità che vede la nascita di nuovi presidi permanenti, come quello dei Mulini, che si vanno ad affiancare a quelli storici di Susa e Venaus. La repressione da parte delle forze dell’ordine non s’è fatta attendere come era prevedibile ma ci vorrà ben altro per scoraggiare questa resistenza. Dal 17 al 19 luglio sono previsti tre giorni di lotta a Venaus promossi dal Comitato di Lotta Popolare.

Nel suo piccolo anche il Movimento No Asse, a Viareggio, continua la sua lotta. Proseguono le attività del Museo Popolare della Pineta con le passeggiate “No Asse” dove arte, musica e socialità si incontrano per difendere la natura. Nel frattempo, gli inquilini della palazzina che dovrebbe essere abbattuta per far passare l’asse di penetrazione hanno fatto ricorso al TAR e hanno incassato la solidarietà del comitato per la salvezza della pineta. Inqualificabili e abbondantemente sopra le righe le reazioni di Fabrizio Miracolo da sempre sostenitore dell’asse di penetrazione.

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