Anche i familiari della strage di Viareggio al presidio a Brandizzo un anno dopo la strage.

Ad un anno dalla strage di Brandizzo, dove persero la vita 5 operai si è svolto un presidio nutrito.

Contro le logiche di profitto per l’unità della classe un momento importante di lotta e solidarietà.
“La lotta fa la differenza: è tempo che la difesa delle condizioni di vita e di lavoro, la lotta contro le morti sul e da lavoro, le stragi da profitto, siano assunte nuovamente e
pienamente come patrimonio di lotta dell’intero movimento operaio e sindacale. Chi ha intrapreso questa strada può essere di aiuto, infondendo determinazione, convinzione e prospettiva, a coloro che, per le più svariate ragioni, tentennano nel percorrerla.” Con questo spirito hanno aderito all’appello delle Assemblee nazionali dei ferrovieri e dei sindacati di base numerosi comitati e realtà di lotta. Come il coordinamento 12 Ottobre sicurezzasaluterepressione@gmail.com

  • Familiari della strage ferroviaria di Viareggio e del crollo della Torre Piloti nel porto di Genova – Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati/e (CLA) -Assemblea 29 giugno -Sol Cobas – Cobas Lavoro Privato – Attivisti, delegati, Rls di sindacati di base, del
    Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), dell’area alternativa/opposizione “Radici del sindacato”, oltre a Cub-Trasporti e SGB, fra i promotori del presìdio.
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Sulla morte di Saed. “Basta confondere povertà con degrado.” Dura posizione di AS.I.A. e Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare.

“Prima che sciacalli, avvoltoi e aguzzini di ogni risma inizino a vomitare i loro luoghi comuni o il loro moralismo ipocrita, vogliamo dire alcune cose sulla morte di Saed, ritrovato nella sua roulotte all’interno dell’ex SARS. Saed non era né un balordo né un criminale. Saed era un immigrato, povero e malato. Quando lo abbiamo conosciuto, perché si presentò ad un nostro sportello sindacale era disperato perché dormiva per strada. Ci disse subito che aveva problemi di salute: diabete e cardiopatia. Cercava un posto dove stare. Ci propose di mettere una roulotte nell’ex SARS e noi lo aiutammo, non avendo niente di meglio da offrire. Quindi la prima inesattezza che abbiamo sentito dire: “E’ Said dormiva in un container.” Said non dormiva in un container qualsiasi ma nella sua roulotte che si era risistemato con molta dignità. La seconda inesattezza che circola: “Sarà morto da giugno.” Saed partecipava regolarmente alle riunioni con cadenza settimanale, nonché alle varie iniziative. Il 7 luglio era nello spezzone di AS.I.A USB alla passeggiata “No Asse No Base”. Il 14 luglio era al concerto degli Assalti Frontali nella casa occupata di Torre del Lago. Ad agosto le riunioni vengono interrotte, come ogni anno, per le ferie e le attività si fanno più rare. Nonostante ciò, lo abbiamo visto alla Festa dei Partigiani in pineta di Levante il 14 agosto. Sentiamo parlare impropriamente di degrado e siamo di fronte all’ennesima inesattezza vista la dignità di Saed che è l’opposto del degrado. Esiste un’altra parola più esatta che descrive la sua situazione e che nessuno ha più il coraggio di utilizzare. Questa parola si chiama: Povertà. I poveri sono dimenticati, abbandonati e molto spesso vivono in condizioni di salute pessime. L’emergenza abitativa di questa città, il continuo depotenziamento della nostra sanità aggravano le condizioni di vita di queste persone. Non siamo di fronte ad una storia di cronaca nera e nemmeno di fronte all’ennesimo numero da mettere in qualche statistica. Non c’è da fare del gossip morboso! C’è da avere rispetto! Siamo di fronte ad un dramma: la morte di un uomo. Saed da alcuni giorni non rispondeva alle telefonate di alcuni suoi connazionali e nemmeno nella nostra chat. Ieri la tragica notizia che ci ha riempiti di dolore. Saed era una persona mite, disponibile e nonostante la sua povertà anche generosa. Lo abbiamo apprezzato e lo ricorderemo per sempre. Ci auguriamo adesso che possa avere una degna sepoltura e che non accada quello che è accaduto, anni fa, ad Aldo Pasquali. Aldo dopo la morte dovette rimanere 15 giorni in una cella frigorifera dell’ospedale Versilia perché senza residenza.

La povertà e la marginalità non sono figlie del sedicente degrado ma di scelte politiche ben precise. Rimuovere le roulotte come spesso è stato fatto dalle amministrazioni comunali non significa aiutare chi vi vive dentro ma rendergli la vita ancora più difficile. Vuol dire nascondere la sabbia sotto il tappeto.

Sentivamo il dovere morale di intervenire su questa vicenda per rompere la solita litania sul degrado e il solito silenzio sulla povertà. Sentivamo, inoltre, il dovere di restituire a Saed quella dignità che merita e che lui non ha perso dormendo in una roulotte ma che qualcuno ha cercato di fargli perdere tante volte chiudendogli in faccia le porte ogni volta che andava a bussare.”

AS.I.A. USB

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

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Insorgiamo Viareggio solidarizza con l’artivista denunciato per aver scritto “demilitarizzare il parco No Base” a Viareggio.

“DEMILITARIZZARE IL PARCO DEMILITARIZZARE IL MONDO

Se non fossimo alla vigilia di una guerra mondiale, la denuncia della DIGOS di Lucca ad un compagno artivista di Viareggio, sarebbe semplicemente ridicola.

Ma le cose vanno lette nella loro complessità. Ed ecco che la semplice parola “Demilitarizzare” diviene un incubo per le classi dominanti.

Il capitalismo, oggi più che mai, ha bisogno della guerra per vivere e prosperare quindi non può avere nessun atteggiamento di tolleranza verso chi lo critica.

Dopo la censura e la repressione che colpì lo stesso compagno per avere scritto, nel giugno 2022, durante una performance artistica “Demilitarizzare il mondo”, arriva la denuncia da parte della DiGOS di Lucca perché durante l’inaugurazione della settima edizione del Museo Popolare Gïåk Vёrdün durante la performance de “I Pugili” è stata realizzata la scritta a pugni imbevuti di vernice rossa “Demilitarizzare il Parco”.

Lo scorso 7 luglio l’inaugurazione del Museo ha visto la consueta passeggiata “No Asse – No base” a cui hanno partecipato numerosi militanti, soprattutto giovani. Partita dall’EX Fervet e terminata all’EX SARS ha visto l’esposizione di numerose opere e l’espressione di numerosi perfrormer, musicisti e poeti. Non pretendiamo che dei grigi burocrati delle questure o delle caserme possano avere la sensibilità per comprendere certe manifestazioni artivistiche. Certo che ci appare quanto mai singolare che si decida di procedere verso l’autore di una scritta che parla contro la guerra su di un muro fatiscente già abbondantemente imbrattato persino da svastiche e scritte in tedesco di chiara matrice nazista. Come sempre due pesi e due misure!

E’ evidente che si tratta di un’azione repressiva che ha la funzione intimidatoria e preventiva per provare a frenare i movimenti di lotta che cercheranno di opporsi alla guerra e ai progetti scellerati come quello della base NATO a Coltano, o il progetto che serve solo ai padroni ladri e ricchi della pista per yacht a Viareggio.

Di fronte a questa azione preventiva si conferma la correttezza della nostra analisi: guerra e repressione sono due facce della stessa medaglia.

La guerra altro non è che repressione verso i popoli che resistono per questo cogliamo l’occasione per ribadire la nostra solidarietà internazionalista al popolo palestinese, così come a quello libanese e yemenita, che combattono contro il mostro sionista.

La repressione non è altro che la guerra che le classi dominanti conducono verso le classi subalterne. Così mentre si taglia su istruzione, diritto all’abitare e sanità si investe in armamenti, si reprimono il dissenso e la critica. Le proposte da parte di questo governo reazionario di inasprimento delle pene verso chi sciopera, fa picchetti, occupa o lotta, e allo stesso tempo la depenalizzazione dei colletti bianchi, a nostro avviso, non solo sono anticostituzionali ma puzzano apertamente di regime autoritario. La giustizia come la salute, la cultura, ecc… sono una questione di classe!

L’esperienza di disobbedienza civile che il Museo Popolare Gïåk Vёrdün porta avanti da oltre 7 anni disturba il manovratore per questo va sostenuta e rafforzata. Non ci limitiamo ad esprimere solidarietà al compagno colpito da una denuncia ma rilanciamo la lotta. Il 13 settembre saremo sotto il comune di Pisa per dire No alla Base Militare NATO. Il 15 settembre sosterremo la nuova passeggiata “No Asse – No Base” a Viareggio, e il 23 settembre saremo a La Spezia sotto il tribunale per ribadire solidarietà e complicità al compagno Alessandro Giannetti.”

Insorgiamo Viareggio

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Coordinamento “No Asse” e Repubblica Viareggina solidarizzano con il Museo Popolare Gïåk Vёrdün.

Il Museo Popolare Gïåk Vёrdün incassa la solidarietà del Coordinamento “No Asse” e di Repubblica Viareggina dopo che le opere dei vari artivisti sono state rimosse. Il coordinamento chiede all’amministrazione comunale se è stata lei ad ordinare le rimozioni delle opere, alcune presenti da ben sette anni, cioè dalla prima edizione. Repubblica Viareggina, interviene per conto di Juri Baldassarri, il quale esprime piena solidarietà agli artivisti. Repubblica Viareggina sottolinea che non è la prima volta che opere d’arte spariscono in città e ricorda le oceaniche di Giulio Turcato abbandonate in un magazzino. Gli artivisti del Collettivo “Dada Boom” e del Collettivo “SuperAzione” però non si danno per vinti e sono già al lavoro per far rinascere il museo. Il prossimo 15 settembre l’arte sarà ancora protagonista nella meravigliosa pineta per dire No all’asse di penetrazione e alla base militare di Coltano. Ma prima di quella data i due collettivi ospiteranno presso il Cantiere Sociale Versiliese una altra settimana di residenza artistica.

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Addio a Licia Forlivesi attrice e compagna.

Lo scorso 8 agosto è stata omaggiata la compagna e poeta Licia Forlivesi. E’ stato fatto sia presso il circolo Assi Africa di Pietrasanta di cui era membra del consiglio direttivo, sia sul tetto della casa del poeta Yuri Berra a Marina di Massa in un appuntamento che ogni anno si rinnova sotto le stelle.

Licia se ne è andata alla fine di luglio. Questa piccola grande donna era una combattente. Amante del teatro, delle poesie e delle performance era sempre in prima fila nella battaglie sociali. In tante e tanti l’hanno conosciuta e apprezzata nei vari spazi sociali che ha attraversato. Ce la ricordiamo combattiva alle assemblee del centro sociale “Tempi Moderni” di Montebello, nel secolo scorso, così come ricordiamo le sue performance in difesa del parco al Museo Popolare Gïåk Vёrdün, negli anni passati. Sono molte le cose che potremmo scrivere su Licia, sulla sua generosità, sul suo ottimismo, sul suo impegno. Ci piace ricordarla con il suo sorriso e con quell’energia che non l’abbandonava mai nemmeno nei momenti più difficili.

Sappiamo che prossimamente anche al Cantiere Sociale sarà ricordata Licia.

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L’amministrazione di Viareggio cancella il Museo Popolare Gïåk Vёrdün. Ma gli artivisti rilanciano.

“Come se non ci fosse mai stato niente. Cercano di far scomparire sette anni di artivismo. Il potere conosce bene la forza dell’oblio. Quella che gli antichi imperatori romani chiamavano la damnatio memoriae. Quanto è accaduto al Museo Popolare Gïåk Vёrdün è un fatto grave che può indignare ma non è un unicum. L’esperienza di artivismo, che da sette anni trasforma attraverso l’aiuto dell’arte effimera la pineta in un museo a cielo aperto e il viottolo in una strada di resistenza ad un progetto speculativo e devastante come quello dell’asse di penetrazione è scomparso. Sono state rimosse le varie istallazioni che numerosi artisti/e avevano realizzato nel corso degli anni e sono state strappate via persino le bandiere da artista. Chi è il grande mago che ha fatto svanire tutto? Ci dicono che non sia un viareggino ma un sindaco alieno che ha in mente di costruire una pista per fare atterrare astronavi. Venuto da una galassia lontana e autoproclamatosi re di Viareggio, dopo avere fatto danni a Capannori, questo sovrano non gode di ottima salute. Purtroppo ha vari disturbi del comportamento ma soprattutto ha intolleranze e allergie. E’ allergico all’opposizione, alla critica, al confronto democratico e alla partecipazione cittadina nel corso degli anni ha bannato dai social chiunque non la pensasse come lui ma come dice il detto: prevenire è meglio che curare e quindi per la sua salute ha bannato, cancellato anche amici e parenti di chi non la pensasse come lui. Probabilmente questo sovrano alieno si è ammalato appena è entrato in contatto con l’aria salmastrosa della nostra città o forse si è intossicato dal troppo ossigeno prodotto dagli alberi delle nostre pinete e da qui la sua ossessione di voler abbattere il maggior numero di alberi possibili. Tra i vari sintomi c’è una certa ritrosia verso l’arte. Come dimenticare che le Oceaniche, l’opera di Giulio Turcato, esposta per anni in piazza Puccini era stata smontata e i vari pannelli erano stati accatastati in un deposito di rifiuti urbani assieme ad erbacce. Quindi non ci meravigliamo se re Giorgio abbia mandato delle squadracce a strappare cartelli con poesie o rimuovere tele di ragno giganti o installazioni fatte con rami. Del resto si sa l’effimero dura poco. In una società megalomane dove considera l’arte solo quella eterna ed immortale c’è anche chi non considera l’effimero arte. Noi osservando esperienze come il carnevale di Viareggio o l’arte sacra dei tappeti di Camaiore la pensiamo diversamente. Ma quello che pensiamo noi conta poco. Quello che conta è l’atto politico, perché di questo si tratta, compiuto dall’alieno. Alieno al parco, alieno alla spiaggia della Lecciona, alieno alla città di Viareggio per lo meno a quella che non si è venduta. Se per un attimo possiamo essere rimasti male per aver visto il vandalismo divenire elemento di governo, subito dopo abbiamo pensato: Il museo è morto, viva il museo. Decine e decine di artisti/e locali e non, sono già pronti a farlo rinascere sempre in maniera effimera anche per risaltare l’unica cosa che deve essere eterna: la pineta. Insomma poesie, performance, bandiere, dipinti, sculture e installazioni sono pronte a risorgere dalla cenere e a contrastare con la forza del sentimento oltre a quella della ragione e del buon senso il folle progetto dell’asse di penetrazione. Il Re Alieno che considera degrado due volantini affissi per strada ma che ha un grande amore per il cemento presto dovrà lasciare il nostro pianeta ma prima di farlo vogliamo dire a lui e a quelli come lui che le astronavi dei super ricchi non passeranno mai per la pineta di Viareggio esattamente come non ci sarà mai un treno che in tre ore da Torino vada a Lione. E poi perché dovrebbe esserci un treno per raggiungere in tre ore una città francese quando ci vogliono mesi per fare una risonanza magnetica? Il modello di sviluppo di questi alieni è insano per questo invitiamo bestie e umani alla resistenza per cacciare fuori dal bosco loro, le loro strade, le loro basi e le loro bombe. Viva il Museo Popolare Gïåk Vёrdün che non potrà essere cancellato da nessun politico di questo o altro pianeta.”

Museo Popolare Gïåk Vёrdün

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Interessante dibattito su ambiente e salute promosso dal coordinamento ambientalista apuo versiliese alla festa dei Partigiani Sempre.

Si è svolta, lo scorso 7 agosto, presso la festa dei “Partigiani Sempre” un dibattitodal titolo: “Difendiamo la nostra salute, lo stato sociale, il lavoro e l’ambiente” promosso dal Coordinamento Ambientalista Apuo – Versiliese. Numerosi gli interventi delle varie realtà che da anni si battono per difendere le Apuane, per difendere la sanità pubblica o il diritto all’abitare, per contrastare inceneritori, discariche, assi viari e basi militari. Da Carrara a Pisa passando per Pietrasanta, Massa e Viareggio in questi anni tantissime energie si sono messe in moto per difendere ambiente e salute che sono strettamente collegate tra loro. Gli interventi hanno sottolineato come le logiche di profitto siano nemiche del bene comune e di come sia innata nella società capitalista la voglia di sfruttare e saccheggiare. Non possiamo quindi limitarci ad un ambientalismo di facciata ma serve un ambientalismo declinato in chiave anticapitalista e quindi coerentemente marxista. E’ stata data anche una lettura critica dell’approccio che la sinistra, il movimento operaio e il sindacato hanno avuto nel ‘900 mettendo spesso ambiente contro lavoro. Tuttavia la cosiddetta transizione ecologica diretta da settori di borghesia rischia di spingere molti lavoratori e molte lavoratrici in quella sacca di negazionismo per questo diviene importante unire le lotte sociali e quelle ambientali. Sono stati lanciati diversi appuntamenti di lotta per settembre contro la base e contro l’asse di penetrazione il 13 settembre a Pisa il 15 settembre a Viareggio.

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Nonostante una malata di covid volevano eseguire lo sfratto, alla fine ha prevalso il buon senso ed è stato rinviato al 21 agosto.

Conosciamo l’arroganza padronale che pretende canoni di affitti sproporzionati. Sappiamo bene quanti padroni di casa preferiscono affittare a vacanzieri per i mesi estivi piuttosto che ad inquilini del posto. Tale arroganza si è manifestata nuovamente stamani in uno sfratto al Marco Polo, quando il legale del proprietario di casa ha preteso l’intervento della forza pubblica nonostante una inquilina fosse affetta da Covid con febbre e dolori. Nonostante il certificato del medico sia stato mostrato all’ufficiale giudiziario, quest’ultima ha ceduto alle pressioni della proprietà, facendo intervenire una pattuglia della polizia. In un primo momento gli agenti hanno persino messo in dubbio il diritto della nostra presenza cone sindacato ad assistere questa famiglia invitandoci ad uscire solo perché non avevamo con noi la delega scritta. Dopo la richiesta esplicita degli inquilini, Madre e figlia, siamo potuti rimanere. Dopo una mezz’ora di trattativa è revalso il buon sesno e lo sfratto è stato rinviato al 21 agosto quando si spera la signora sia guarita. Anche in piena estate non si fermano gli sfratti. L’inquilina di casa rivendica di avere speso molti soldi in quella casa ma poi per morosità incolpevole non è riuscita più a pagare l’affitto ma il padrone di casa di questo non ha minimamente tenuto conto. Noi siamo contenti di avere portato la nostra solidarietà, come sindacato, a questa famiglia ed essere riusciti ad ottenere un altro rinvio seppure breve.

AS.I.A. USB

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

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Cosa sta succedendo in Venezuela? Non crediamo alle bugie dell’Occidente e ai golpisti USA.

Sui telegiornali occidentali arrivano notizie di un Venezuela sul piede della rivolta contro Nicolas Maduro. Si parla di brogli e mobilitazioni gigantesche contro il governo. Questa narrazione è totalmente falsa. La vittoria di Maduro è stata netta con il 51,2%,. Vittoria prevedibile non solo per il consenso del chavismo, che si è consolidato nei decenni, ma anche perché l’opposizione si è presentata divisa, con decine e decine di candidati. I telegiornali italiani ci parlano solo di uno di questi candidati Edmundo Gonzàles Urrutia che si è fermato poco sopra il 40% Tra l’altro cosa curiosa questo signore presta solo la faccia ma il capo dell’opposizione rimane Maria Corina Machado responsabile di diversi crimini e tarme contro la patria.

Ma cosa sta accadendo in Venezuela?

Abbiamo parlato con diverse persone che si trovano a Caracas e in altre città venezuelane e ci hanno detto che la situazione è per lo più tranquilla. Ci sono stati episodi di teppismo dell’estrema destra ma subito contenuti dalla polizia. C’è stata una grande mobilitazione a favore di Maduro promossa dal Partito Socialista Unificato del Venezuela con quai un milione di persone. In Venezuela la situazione, nonostante, il tentativo di destabilizzazione da parte di potenze straniere, USA in testa, è saldamente nelle mani del governo legittimo quello di Maduro. Tuttavia la narrazione dei paesi occidentali è quella di alimentare il caos per legittimare magari un intervento esterno. Sentire parlare Blinken di brogli e gli USA di democrazia ci fa sorridere. Ci sembra di rivedere Collin Powell che sventolava la fialetta e parlava di armi chimiche in Iraq. I nord americani, quelli che rovesciarono con la violenza Salvator Allende per sostituirlo con Pinochet, non hanno molta credibilità. Del resto è almeno 15 anni se non di più che cercano di mettere le mani sul Venezuela come sulla Bolivia. Ci chiediamo dove sia finito il burattino Juan Guaidò? Il golpista si è rifugiato negli USA quando ha capito che non aveva chance in Venezuela. Gli Usa, tuttavia, ci devono provare considerato anche il quadro mondiale. Conquistare o perdere un territorio per chi gioca a fare la guerra è fondamentale. Un Venezuela amico di Cina, Russia e Iran è inaccettabile per Blinken e banda.

Dopo anni di sconfitte, in quello che una volta gli USA chiamavano il cortile di casa, hanno deciso di tornare alla riscossa e lo hanno fatto investendo milioni di dollari per appoggiare quel criminale liberista di Javier Milei in Argentina. E proprio l’Argentina è uno dei paesi capo fila nella lotta per destabilizzare il Venezuela. Il paese ha chiuso l’ambasciata. L’America Latina sembra dividersi ed è questo quello che volevano gli USA. Il continente che sembrava avere trovato una sua autonomia ai tempi di Chavez, Castro e Morales riprecipita nel caos ma anche questo è un segnale chiaro della crisi dell’imperialismo USA. Alla vigilia della terza guerra mondiale gli USA non possono tollerare armi russe e cinesi in Sud America. Questo è essenzialmente il motivo principale per cui gli imperialisti nord americani si sono inventati la storiella dei brogli. L’UE, e con essa il servile governo italiano, si accoda alla strategia di Washington. Sulla stessa linea Argentina, Uruguay, Costa Rica, Ecuador, Perù, Cile e Panama, Di tutto altro avviso sono Nicaragua, Cuba, Bolivia e Honduras che si complimentano con Maduro. Nel mezzo si trovano Brasile, Messico e Colombia che ufficialmente stanno cercando di mediare ma che in realtà stanno cercando di capire cosa convenga di più loro. Intanto Maduro incassa il riconoscimento importante di Russia, Iran e soprattutto di Cina. Insomma come per l’Ucraina e l Medio Oriente anche il Venezuela diviene occasione di divisone per i due schieramenti mondiali che si stanno affrontando.

Noi sosteniamo Maduro non perché sia il nuovo Che Guevara. Maduro sta al marxismo non più di quanto ci stava Kerensky. I marxisti devono difenderlo dall’attacco dell’imperialismo straniero (anarchici e sedicenti troskisti non l’hanno capito) ma nello stesso tempo devono provare a sostituirlo con una direzione veramente rivoluzionaria (gli stalinisti non lo impareranno mai). L’equidistanza, comunque, tra golpisti di destra e governo legittimamente votato è un errore e una schifezza pazzesca! Si sta con Maduro come Lenin stette con Kerrensky, quando il generale Kornilov cercò di rovesciarlo.

In Italia compagne e compagni antimperialisti sono scesi in piazza per denunciare i tentativi di golpe di USA e rompere l’asfissiante propaganda di Tajani e soci. Perfino il capitalista pazzo Elon Musk si starebbe muovendo per rovesciare Maduro. La paura per il socialismo negli USA è enorme da ricorrere alle peggiori menzogne e alle manovre più oscene. Non è il tempo di fare i settari o i puristi anche se il governo Maduro ha le sue contraddizioni va sostenuto dall’attacco imperialista e va sostenuto senza se e senza ma.

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“Il triangolo non lo aveva considerato.” Del Ghingaro soffre i No Asse alla conferenza stampa con Giani. Adesso, il PD dica da quale parte sta?

Si è svolta, il 1 agosto al Nuovo Mercato Ittico, la conferenza stampa dove il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, e il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, hanno presentato il nuovo segretario generale dell’autorità portuale, Massimo Lucchesi. I media locali, nei giorni scorsi, hanno dato ampio risalto alla cosa, compresa la presenza degli attivisti del Coordinamento “No Asse” che hanno preso parola nella figura di Paolo Annale.

Abbiamo assistito ad una triangolazione politica interessane che annuncia sicuramente una nuova fase come dichiarato dal sindaco di Viareggio ma forse non proprio come lui auspicherebbe.

Appena siamo giunti alla conferenza stampa da alcuni gestori dello spazio c’è stato detto: “Non potete stare perché c’è una conferenza stampa privata.” Abbiamo sorriso, di fronte a tale frase delirante che, tuttavia, mostra l’arroganza non solo di chi comanda ma anche di chi per tornaconti e prebende è sempre pronto a servire. C’è invece dispiaciuto vedere la totale assenza di pescatori. Ancora una volta le distanze tra istituzioni e i lavoratori restano grandi.

Il sindaco di Viareggio è apparso subito nervoso per la presenza dei “No Asse”. La colonna sonora adatta sarebbe la canzone di Renato Zero, il Triangolo. Atteggiamento più disinvolto quello di Eugenio Giani che è arrivato stringendo le mani a tutti ed elargendo sorrisi a trentasei denti. Due atteggiamenti diversi, non tanto per posizioni diverse visto che nelle dichiarazioni ufficiali sembrano essersi ricompattati, ma per i ruoli diversi. Uno governa da Firenze l’altro da Viareggio. Giorgio Del Ghingaro ha usato questa conferenza stampa per rilanciare il progetto della sedicente via del Mare che tutti conoscono con il nome più corretto di asse di penetrazione. Dopo mesi di litigi, anche, abbondantemente sopra le righe su chi dovesse essere nominato a dirigere il porto tra Del Ghingaro e Giani c’è stata la fumata bianca. Giani è riuscito ad ottenere la figura di Massimo Lucchesi. Il sindaco di Viareggio ha suo mal grado accettato questo nome in cambio di una presa di posizione a favore dell’asse da parte della regione. Il mese scorso il coordinamento “No Asse” aveva reso pubblico un incontro tra alcuni loro esponenti e il presidente Giani dove quest’ultimo esprimeva interesse per la proposta alternativa presentatali dal coordinamento. Dalle dichiarazioni di Del Ghingaro e di Giani appare un ricompattamento ma ci sono dei però che nella stessa conferenza stampa emergono. Tralasciando il fatto che Massimo Lucchesi nel ringraziare chi lo ha nominato ha voluto sottolineare con un soprattutto Giani e tralasciando che Del Ghingaro e Lucchesi abbiano subito avuto una visione differente sulla data del primo incontro da tenere. Arriviamo alla questione Asse. Giani ha detto chiaramente che va trovata una soluzione per la viabilità in Darsena e ha detto che terrà in considerazione la proposta dell’amministrazione. Tuttavia ha voluto sottolineare che non si tratta ancora di un progetto e che vanno valutati gli studi di fattibilità. Del Ghingaro ha risposto stizzito: “Veramente si tratta di un progetto.” Dal pubblico, che di fatto, era composto solo dai “No Asse”. Ha preso la parola Paolo Annale che ha chiesto a Giani se si ricordava del confronto con il coordinamento. Giani ha annuito dicendo che terrà conto di tutte le osservazioni. A quel punto Del Ghingaro spazientito ha detto: “C’è un solo progetto quello dell’amministrazione.” Inoltre dimostrando di non tollerare opposizioni ha accusato i No Asse di voler fare confusione alla conferenza stampa. Una cosa semplicemente ridicola che non merita molti commenti. Paolo Annale salutato da un applauso degli altri in sala ha detto: “Noi siamo qui per sentire cosa ci dice Giani e non certo lei.”

Giani e Del Ghingaro, forse, si sono apparentemente riavvicinati ma rimangono delle distanze. Lo stesso modo in cui Giani ha presentato Fabio Lucchesi ci è sembrata una stoccata al sindaco: Lucchesi è un viareggino del posto che ama Viareggio.” A voler essere maliziosi …..

Ma al di là delle fallaci deduzioni ci preme sottolineare il nervosismo del sindaco e la soddisfazione del Coordinamento “No Asse”

Pubblichiamo qui sotto integralmente il comunicato del coordinamento “No Asse”

A seguito delle considerazioni positive fatte dal Presidente Eugenio Giani in merito alla nostra proposta di tracciato della strada che potrebbe risolvere i problemi del traffico in Darsena e viabilità per la Nautica, in considerazione di quanto da lui stesso dichiarato ai microfoni di Noi Tv lo scorso 1 luglio, abbiamo ritenuto che quella di stamani potesse essere un’occasione per verificare la disponibilità dell’Amministrazione per un incontro – come dire – trilaterale (auspicato dal Presidente) per un confronto in merito.

Non essendo stato possibile, rinnoviamo la nostra disponibilità, come e quando la Regione e il Comune vorranno, per illustrare la nostra proposta e avviare il confronto sul tracciato che utilizzando la viabilità esistente, potrebbe essere attuato in tempi brevi, con costi contenuti e soprattutto privo di vincoli e restrizioni imposte dalle legislature vigenti in difesa del paesaggio e dei beni ambientali.”

Non sapremo come finirà questa vicenda che sembra essere destinata ad avere ancora numerose puntate. Da una parte ci sembra di vedere il sindaco voler accelerare escludendo la cittadinanza dalla partecipazione, dall’altra i No Asse che nella loro pluralità di posizioni sembrano pronti a dare battaglia. Molti si chiedono cosa farà Giani ma la domanda potrebbe essere impropria. Giani è il presidente della regione Toscana ma in tasca ha la tessera del PD e quindi dovrebbe tenere conto delle indicazioni del suo partito. Ma quali sono queste indicazioni? Visto che alcuni esponenti dicono delle cose e in consiglio comunale i consiglieri ne fanno altre. Alla conferenza stampa era presente il segretario comunale del PD Filippo Ciucci che si è intrattenuto a lungo con Eugenio Giani. Da quella conversazione e dalle decisioni prossime del Partito Democratico di Viareggio si decide la salvezza o meno del parco, quale futuro di città e quali alleanze. Perché pensiamo che le forze di sinistra non siano disponibili ad alleanze con chi vuole costruire l’asse di penetrazione.

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